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Il Teatro Massimo Bellini inaugura la nuova stagione sinfonica con la Quinta di Mahler

Orchestra dell'ente lirico etneo. Sul podio Marcus Bosch, direttore di fama internazionale

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Marcus Bosch

Marcus Bosch

Un monumento della Storia della Musica, innalzato da un padre del sinfonismo europeo agli albori del Novecento nella Vienna della Secessione. Una straordinaria riflessione sull’esistenza, sull’arte e sul destino umano. Sarà un capolavoro assoluto come la Quinta Sinfonia di Gustav Mahler ad aprire la stagione concertistica 2025/2026 del Teatro Massimo Bellini.

L’appuntamento inaugurale – in programma il 31 ottobre alle ore 20:30 (Turno A) e il 1 novembre alle 17:30 (Turno B) – vedrà in primo piano l’Orchestra dell’ente lirico etneo, che sarà guidata da Marcus Bosch, bacchetta di fama internazionale.

Sul piano culturale, la Sinfonia n.5 in do diesis minore si colloca nel cuore di una temperie straordinaria, quella Sevesino in cui arte, psicoanalisi, architettura e musica si intrecciano profondamente. Mentre Klimt dipinge il Fregio di Beethoven e Freud pubblica L’interpretazione dei sogni, Mahler dirige l’Opera di Stato e compone pagine che riflettono lo stesso anelito alla totalità dell’arte e allo scandaglio dell’anima.

Come sottolinea il sovrintendente Giovanni Cultrera di Montesano: “La Quinta di Mahler è esempio di quel crogiolo di creatività e pensiero che si colloca tra fine secolo e avvento del moderno. Proponiamo un’apertura di stagione che guarda alla grande tradizione mitteleuropea e parla al nostro presente, nella continua ricerca di valori, profondità e verità. Il concerto inaugurale è in tal senso emblematico di un progetto artistico e civile che guarda alla città con ambizione. Il motto che accompagna il cartellone, ‘Libertà di scegliere la Bellezza’, rivela non solo un ideale estetico, ma un invito rivolto al pubblico: diventare parte attiva del teatro, custodire un legame di fiducia e continuità. Essere più che semplici spettatori, ma compagni di viaggio nel tempo e nello spazio della musica”.

La Quinta nasce in un momento cruciale della vita di Mahler: nel 1901, dopo una grave emorragia intestinale che lo portò vicino alla morte, il compositore si ritirò a Maiernigg, dove iniziò a scrivere i primi schizzi.

Poco dopo, conobbe e si innamorò della giovane e brillante Alma Schindler, musicista e intellettuale, che sarebbe diventata sua moglie. L’Adagietto sarebbe nato proprio come una lettera d’amore in musica per lei: un brano senza parole, per soli archi e arpa, che dispiega lo struggimento di una malinconia intensa eppure luminosa.

Terminata nel 1902, la creazione fu eseguita per la prima volta il 18 ottobre 1904 a Colonia, diretta dallo stesso Mahler. L’accoglienza fu fredda, e l’autore non smise mai di rivedere e perfezionarla negli anni successivi, tanto era difficile da rendere e, all’epoca, da comprendere.

Oggi è considerata uno degli snodi più alti della sua produzione, nonché una delle pietre miliari del repertorio.

Per l’esecuzione catanese salirà sul podio il maestro Marcus Bosch, protagonista di una prestigiosa carriera che lo vede attualmente direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica di Norimberga e fondatore del festival Opernfestspiele Heidenheim.

Un percorso artistico incentrato proprio sul repertorio tedesco a cavallo tra Otto e Novecento, sviluppando una sensibilità espressiva e stilistica che lo rende interprete ideale del concerto inaugurale.