×

Società “Dante Alighieri” di Catania e Società di Storia Patria

Gabriella Cremona presenta "Con Altra Voce": una tessitura luminosa che intreccia spirito e materia e contrasta l'hackeraggio del DNA con un offertorio di luce e poesia

Dettagli evento

Copertina libro Gabriella Cremona

Copertina libro Gabriella Cremona

Giorno 16 dicembre alle ore 17, presso la sede della Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale (Palazzo Tezzano, Piazza Stesicoro 29, CT), il comitato catanese della Società “Dante Alighieri” organizza la presentazione dell’ottavo libro della poetessa catanese Gabriella Cremona dal titolo “Con Altra Voce. Cantica allo Splendore in Tre canti” (La Scuola di Pitagora, collana «Nuovi Echi», Napoli 2025).

Interverranno le professoresse Rosalba Galvagno (già docente di Letterature Comparate e Teoria della Letteratura, Università di Catania) e Novella Primo (docente di Letteratura italiana contemporanea, Università di Messina). Modererà i lavori il prof. Dario Stazzone, italianista e presidente della Società “Dante Alighieri” di Catania; sarà presente l’Autrice.

La prof.ssa Gabriella Cremona, già paleografa e docente di materie letterarie nei Licei, ha pubblicato le seguenti sillogi: “Poesia non è sogno” (1984), “Controfigure del tempo” (1987), “Il giardino sotterraneo” con nota introduttiva di Sebastiano Addamo (1992), “Alfabeto notturno” (1998) con nota di Fiore Torrisi, “All’Alba” (2004 e 2006), “Opera Continua” (2007). Nel 2022 ha esposto i caratteri teorici della sua originale poetica infigurale nella prosa “Nel segno nuovo dell’Infigurazione. Saggio breve con monologo: Sicilia come Infigurazione” con prefazione di Novella Primo. Alcune sue poesie sono state incluse nell’antologia a cura di Giorgio Bertoni, “Trent’anni di Novecento (1971-2000)” edita nel 2005 per i tipi di Book Editore.

In questo suo ultimo scritto poematico, Cremona crea una singolare “tessitura luminosa” di una contemporanea navigazione fra spirito e materia, intrecciando un sapiente discorso in versi in cui alla violenza ripetitiva del male, inteso nella “Cantica allo Splendore” come hackeraggio di una delle basi del DNA, si oppone un «offertorio di bellezza», Luce e Poesia in grado di contrastare la violenza insita nell’umanità.