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il caso

Pilato: "Né politica, né censura, solo rispetto del regolamento"

La dirigente del Liceo Leonardo di Agrigento respinge le accuse rivolte da alcune forze politiche

Dario Broccio

06 Ottobre 2025, 07:00

Pilato: "Né politica, né censura, solo rispetto del regolamento"

Nei giorni scorsi è stata oggetto di critiche da parte di alcune forze politiche per aver “sanzionato” gli alunni del Liceo scientifico Leonardo, assenti per partecipare alla manifestazione pro-Gaza. Ieri la dirigente Patrizia Pilato ha rotto il silenzio e ha risposto alle accuse.

«Comincio col dire che non ho tessere di partito né sono impegnata in contesti politici. Il mio operato è guidato dal Regolamento d’Istituto, approvato all’unanimità, e dalla normativa vigente. La scuola è un’istituzione della Repubblica e il suo funzionamento non può prescindere da legalità e imparzialità. La sanzione agli studenti non è una presa di posizione politica, ma l’applicazione di un protocollo per mancata giustificazione o assenza non autorizzata di una classe o di un gruppo di studenti. Le sanzioni per assenze collettive non autorizzate sono una misura standard, a prescindere dalla motivazione».

«Respingo qualsiasi tentativo di strumentalizzazione politica del mio operato. Le decisioni della Dirigenza sono di natura amministrativa e disciplinare, per garantire il regolare svolgimento delle attività didattiche e la responsabilità della comunità studentesca. Trasformare l’applicazione delle norme in un dibattito politico sullo sciopero o sulla causa è fuorviante e inaccettabile. Attribuire alla Dirigenza un’agenda politica o una volontà di censura ignora l’obbligo del dirigente e la neutralità dell’istituzione scolastica».

Solidarietà a Patrizia Pilato è giunta dall’ANP di Agrigento, che «respinge ogni tentativo di strumentalizzare o delegittimare l’operato dei dirigenti», e dalla comunità scolastica del “Leonardo”: «Non è in discussione il diritto degli studenti a esprimere opinioni o aderire a manifestazioni: la scuola tutela la libertà di pensiero, ma ha il dovere di educare al rispetto delle regole, alla responsabilità personale e alla partecipazione consapevole».