Sindacale
Catania in bilico: giovani in fuga, città tra degrado, lavoro e sicurezza
La Cgil lancia l'allarme per la "calda stagione" sindacale, De Caudo: «Noi non ci arrendiamo»

L’autunno catanese si apre sotto il segno dell’incertezza. A dirlo è Carmelo De Caudo, segretario generale della Cgil di Catania, che traccia un quadro duro ma non rassegnato: “I giovani continuano a partire, stanchi di aspettare opportunità che non arrivano. Ma noi non ci arrendiamo”.
La città convive con degrado urbano, tensioni sociali e una criminalità che riorganizza i propri equilibri. “Non è fuori controllo – precisa De Caudo – ma le armi e la droga stanno lacerando il tessuto sociale. Serve andare alla radice del problema”.
Il Piano Urbanistico Generale divide e preoccupa. La Cgil propone un Osservatorio sociale per evitare speculazioni e rilanciare quartieri dimenticati come Librino e Nesima. “Vogliamo una città dei 15 minuti, con servizi, lavoro e cultura”.
La zona industriale, cuore produttivo etneo, resta una ferita aperta: blackout, allagamenti, strade dissestate. La Regione promette 50 milioni per la viabilità, ma il sindacato chiede garanzie e una regia interistituzionale.
Sul fronte industriale, la vertenza STMicroelectronics si è chiusa con il ritiro degli esuberi, ma resta aperta la sfida per un piano di espansione. Anche la Gigafactory 3SUN vive un momento critico, tra stop produttivi e concorrenza asiatica. “Serve chiarezza e dignità per i lavoratori”, incalza De Caudo.
Il caso Mics S.r.l., in liquidazione, ha lasciato 200 famiglie senza risposte. “Pretendiamo il pagamento delle spettanze e il blocco di operazioni opache”.
Grave anche il tema della sicurezza: 13 morti sul lavoro nel 2025, aggressioni agli autisti AMTS, edifici scolastici fatiscenti. “La sicurezza non è un costo, ma un diritto”, ribadisce il segretario.
Infine, la Cgil catanese sostiene la Global Flotilla per la Palestina. “Senza pace non può esserci lavoro né diritti”, conclude De Caudo. “Catania può rinascere, ma solo con partecipazione e responsabilità condivise”.