La storia
Da bambina sconfisse un tumore, oggi impasta sorrisi: la pasta di Alessandra che cura l’anima dei piccoli pazienti oncologici
«Mi avevano dato pochi mesi di vita»: oggi è una pasta-chef che insegna ai bambini malati a sorridere facendo le tagliatelle con la sua associazione "Smile and make pasta"

Alessandra Lauria, presidente dell'associazione "Smile and Make pasta"
Restituire, donare, condividere. È questo lo spirito che anima Alessandra Lauria, 39 anni, licatese, fondatrice e presidente dell’Associazione di promozione sociale “Smile And Make Pasta” (“Sorridi e fai la pasta”), nata per portare un po’ di leggerezza nei reparti oncologici pediatrici. Con un grembiule, un po’ di farina, acqua e tanta empatia, Alessandra trasforma ogni laboratorio di pasta fresca in un piccolo spazio di libertà, dove la malattia lascia il posto alla fantasia e alla gioia di creare.
Il progetto nasce da una storia personale di dolore e rinascita. A soli dieci anni, ad Alessandra venne diagnosticato un sarcoma, un tumore raro che solitamente colpisce gli anziani. «Mi avevano dato pochi mesi di vita» racconta. «Sono stata curata tra Milano e Monza, nove mesi di chemioterapia preventiva. Mi considero una miracolata». In quegli anni la malattia in Sicilia era un tabù, e affrontarla da bambina, con il corpo che cambia e lo sguardo degli altri addosso, non è stato facile. «Non volevo indossare la parrucca, a scuola mi sentivo diversa. I bambini possono essere crudeli, e io ero arrabbiata col mondo. Ma quella rabbia, col tempo, è diventata energia per costruire».
Crescendo, Alessandra sceglie la strada dell’educazione e del sociale: si laurea in Educazione Professionale, lavora con bambini e adolescenti fragili, poi parte per Milano e infine per Londra, dove resta nove anni. «Ero andata per imparare l’inglese, ma Londra mi ha insegnato molto di più. Lì ho capito cosa vuol dire essere straniera, cercare di adattarsi, sentirsi persa. E proprio da quella distanza ho riscoperto le mie radici: ho ricominciato a cucinare per ritrovare la mia identità». Le prime lasagne preparate per amici lontani da casa diventano presto eventi privati, poi corsi di cucina e, infine, una vera scuola online di pasta artigianale. «La pasta mi ha salvata due volte – spiega – la prima come bambina malata, la seconda da adulta in burnout. Dopo il Covid ho deciso di lasciare Londra e tornare in Sicilia. Ho lavorato come sail chef sulle barche, e lì, in mezzo al mare, ho capito che volevo restituire ciò che la vita mi aveva dato».
Nasce così Smile And Make Pasta, un’associazione che unisce il potere terapeutico del cibo all’educazione emotiva. Oggi Alessandra porta i suoi laboratori negli ospedali pediatrici, nelle case di accoglienza e nei centri per bambini con malattie croniche. «Non è un corso di cucina, ma un’esperienza di libertà. I bambini toccano la farina, la colorano, impastano, ridono. In quell’ora di laboratorio diventano solo bambini, non pazienti. È un momento in cui tornano a sentirsi forti, capaci di creare qualcosa con le proprie mani». A Torino, in collaborazione con Casa UGI (Unione Genitori Italiani contro il tumore dei bambini), Alessandra ha coinvolto oltre 150 bambini e le loro famiglie. Mamme e papà si siedono al tavolo, impastano insieme ai figli, riscoprendo il piacere di stare uniti. «La pasta è un linguaggio universale – dice Alessandra – è fatta di gesti semplici, ma carichi di significato: condividere un impasto è come condividere un pezzo di vita». Ogni laboratorio è anche un atto simbolico di rinascita: la trasformazione della farina in pasta diventa metafora di resilienza, della capacità di rinnovarsi dopo la fatica e la paura. E in questo gesto collettivo Alessandra vede la propria missione: restituire agli altri la speranza che lei stessa ha ricevuto.
Il 25 ottobre, in occasione della Giornata Mondiale della Pasta, “Smile And Make Pasta” sarà protagonista di un evento speciale a Torino, dedicato ai piccoli pazienti e alle loro famiglie. Una festa del gusto e della solidarietà, dove il profumo della pasta fatta in casa si mescolerà ai sorrisi dei bambini. Ma la festa non finisce lì. Dal 25 ottobre al 1° novembre 2025, durante la #pastaweek, ristoranti, pastifici e botteghe in tutta Italia aderiranno alla campagna solidale promossa dall’associazione, con azioni semplici ma potenti, come aggiungere 1 euro solidale allo scontrino dei clienti, per sostenere i laboratori nei reparti pediatrici. “Non sono la solita minestra” è lo slogan scelto per la campagna: un invito a tutti – cittadini, imprenditori, ristoratori – a partecipare e condividere un gesto di generosità (per partecipare all’iniziativa: www.smileandmakepasta.com).
Finora hanno aderito 23 esercizi (fra ristoranti e pastifici artigianali): 16 a Torino, gli altri spalmati fra Toscana, Sardegna, Sicilia (Osteria Oasi Beach, Licata; Busiate, Palermo; Saro 4 Archi, Milo; Alter Ego Ristorante, Caltavuturo). L’obiettivo è diventare una rete solida e sempre più diffusa. «Celebrare la pasta in questa giornata – conclude Alessandra Lauria – significa ricordare che il cibo può essere un ponte tra le persone, un modo per curare le ferite invisibili e per restituire, anche solo per un attimo, la gioia di sentirsi vivi». E così, tra farina, uova e sorrisi, Alessandra continua il suo viaggio: impastando non solo tagliatelle e “sucareddi”, ma relazioni, fiducia e amore. Perché, come ama ripetere, «quando impasti con il cuore, ogni gesto diventa un atto di speranza».