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Radioterapia ad Agrigento: Catanzaro incontra direttori Asp Capodieci ed Elia e invita tutta la politica alla mobilitazione

Il deputato del Pd: "Non permetteremo che si perda un servizio fondamentale per i cittadini"

Dario Broccio

17 Ottobre 2025, 06:55

Radioterapia ad Agrigento: Catanzaro incontra direttori Asp Capodieci ed Elia e invita tutta la politica alla mobilitazione

«La Regione non può più voltarsi dall’altra parte. Il diritto alla salute dei cittadini agrigentini è a rischio e il silenzio del governo regionale è inaccettabile.» È l’affondo di Michele Catanzaro, capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, al termine dell’incontro tenutosi oggi con il direttore generale dell’Asp di Agrigento, Giuseppe Capodieci, e con il direttore sanitario Raffaele Elia.

Al centro del confronto, le gravi criticità del servizio di radioterapia nella provincia: al momento è in funzione una sola apparecchiatura all’ospedale “San Giovanni di Dio”, destinata a cessare l’attività nel 2028 per fine vita tecnica.

«Senza un nuovo acceleratore lineare – sostiene Catanzaro – i pazienti oncologici saranno costretti a spostarsi in altre province per curarsi e aumenterebbe la mobilità passiva. È una prospettiva inaccettabile».

Capodieci ha confermato l’attivazione del doppio turno per medici e tecnici, con rotazione giornaliera, per contenere le liste d’attesa. Ha però ribadito la necessità urgente di una seconda macchina per garantire la continuità terapeutica.

«La richiesta è stata formalizzata, ma la Regione tace. Perché Agrigento e Trapani non hanno ricevuto il finanziamento per un secondo acceleratore lineare? Perché nel piano triennale 2024–2026 non è previsto l’acquisto di nuove attrezzature per la radioterapia?», incalza il capogruppo dem.

Dall’analisi costi-benefici, la disponibilità di almeno un altro impianto con caratteristiche analoghe a quello attuale consentirebbe di potenziare l’offerta sanitaria, abbattere le attese per i trattamenti oncologici nell’Asp di Agrigento e ridurre la mobilità passiva.

Catanzaro annuncia infine una mobilitazione forte, popolare e istituzionale: «Auspico una forte mobilitazione istituzionale e politica dell’intera classe parlamentare agrigentina per una risposta immediata sia del Ministero della Salute che del presidente Schifani e dell’assessore alla Salute – conclude – affinché la provincia di Agrigento, che per numero di abitanti dovrebbe avere almeno tre impianti di radioterapia, venga ascoltata. Non permetteremo che si perda un servizio fondamentale per i cittadini».