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Appello di Aica a Schifani

“Serve una soluzione politica per salvare il sistema idrico agrigentino”

Inviata una richiesta formale di convocazione d’urgenza al presidente della Regione Siciliana

Dario Broccio

18 Ottobre 2025, 07:00

“Serve una soluzione politica per salvare il sistema idrico agrigentino”

Danila Nobile, presidente del Cda di Aica

L’Azienda Idrica Comuni Agrigentini (Aica) ha trasmesso una richiesta formale di convocazione d’urgenza al presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, per affrontare la crisi del sistema idrico nella provincia di Agrigento, aggravata dal respingimento da parte di Siciliacque dell’ipotesi di transazione presentata dall’ente lo scorso 24 settembre.

"La proposta di Aaica, integralmente aderente allo schema conciliativo indicato dal Giudice Istruttore del Tribunale di Palermo nel dicembre 2024 - si legge in una nota dell'Azienda -, prevedeva il versamento di 14,5 milioni di euro a saldo e stralcio di un’esposizione complessiva di circa 22 milioni, con piani di rientro sostenibili e la definitiva definizione dei contenziosi in essere. Nonostante ciò, Siciliacque ha rifiutato l’accordo, chiedendo esborsi supplementari per ulteriori interessi, spese legali e rivalutazioni, mettendo a rischio l’equilibrio finanziario di un operatore pubblico che serve 33 Comuni e oltre 250.000 utenti".

"È una situazione inaccettabile – dichiara la presidente del Cda di Aica, Danila Nobile –. Non si può chiedere a un gestore pubblico, nato per tutelare i cittadini, di pagare somme sproporzionate mentre una società partecipata regionale utilizza le nostre infrastrutture territoriali e ci fa pagare acqua che in gran parte si disperde a causa di reti obsolete".

Nella missiva indirizzata alla Presidenza della Regione vengono evidenziati, tra gli altri, i seguenti punti:

  • l’utilizzo da parte di Siciliacque dell’acquedotto Favara di Burgio e dei relativi pozzi, interamente ubicati nel territorio agrigentino e che Aica considera patrimonio pubblico locale;
  • dispersioni superiori al 60% dei volumi immessi in rete, con ingenti sprechi e oneri che Aica continua a sostenere pur senza che l’acqua raggiunga regolarmente gli utenti finali;
  • la richiesta di un piano straordinario regionale per il completo rifacimento e ammodernamento delle reti idriche della provincia di Agrigento.
"Chiediamo al presidente Schifani – prosegue Nobile – di farsi carico di una decisione politica coraggiosa: restituire le infrastrutture al territorio, sostenere la realizzazione delle nuove reti e garantire il diritto all’acqua per i cittadini agrigentini. Non possiamo più pagare acqua che non arriva alle case ma si disperde per strada".

Aica ha inoltre sollecitato la partecipazione all’incontro dell’assessorato regionale all’Energia, dell’Ati Ag9 e dei vertici di Siciliacque, con l’obiettivo di pervenire a una soluzione condivisa che metta fine a una crisi divenuta ormai insostenibile per la gestione pubblica del servizio idrico.