L'iniziativa
La ceramica nel cuore del Mediterraneo: un viaggio culturale dalla Preistoria al Contemporaneo
A Catania e Gela il VI Convegno Internazionale: tre giorni per raccontare civiltà, commerci e arte attraverso l’evoluzione della ceramica

Dal 23–25 ottobre 2025, Catania e Gela ospiteranno il VI Convegno Internazionale “La Ceramica in Sicilia e nell’Italia Meridionale: dalla Preistoria all’Età Contemporanea”, un appuntamento di rilievo per gli studi archeologici e storico-artistici del Mediterraneo. Curato da Rosalba Panvini, Bianca Ferrara e Alfio Nicotra, il programma si snoda in tre giornate dense di interventi, con relatori provenienti da università italiane ed estere, musei, accademie e istituzioni culturali.
La ceramica, protagonista assoluta, viene indagata come testimone di civiltà, mezzo di scambio, oggetto d’arte e simbolo identitario. Un viaggio che parte dalla Preistoria e arriva fino all’arte contemporanea, con un approccio multidisciplinare che intreccia archeologia, storia dell’arte, antropologia e conservazione.
Dalle origini greche agli scambi mediterranei
La prima giornata, ospitata nell’Aula Magna dell’Università di Catania, si apre con un focus sull’Età del Bronzo e l’epoca greca. Si analizzano le ceramiche campaniformi e dell’Età del Rame da siti come Licodia Eubea, e le relazioni tra l’area etnea e la Campania. Il viaggio prosegue nella Magna Grecia, con studi sulla ceramica Iapigia matt-painted e sull’iconografia vascolare attica, tra eroi e scene di banchetto.
Particolare attenzione è dedicata ai maestri vasai, come il Pittore SR 9484 e il Pittore di Scoglitti, figure chiave per comprendere le produzioni a figure rosse. Nel pomeriggio, il focus si sposta sugli scambi commerciali: dalla ceramica attica esportata a Taranto e Catania, ai materiali di Gela, con nuove letture archeologiche.
Tra necropoli, Islam e Medioevo
Il secondo giorno, al Liceo Classico “Eschilo” di Gela, si apre con il ritrovamento di un pithos dalla necropoli arcaica di Orto Pasqualello. Seguono studi sui corredi femminili delle necropoli dell’entroterra siciliano, e sulla ceramica in contesti romani come la Villa di Aquara e i traffici di Puteoli.
L’Età Islamica e Medievale emerge con forza: dalla ceramica islamica della villa romana del Casale di Piazza Armerina alla protomaiolica, fino alle ceramiche recuperate dal mare, indicatori preziosi dei commerci nel Sud-Est siciliano. Chiude la giornata lo studio sui vasi raffigurati nei dipinti della Cappella Palatina di Palermo.
Maiolica, artigianato e arte contemporanea
La terza giornata, al Museo Diocesano di Catania, è dedicata all’Età Moderna e Contemporanea. Si parte con figure storiche come Giuseppe Bonachìa detto Maxarato, e con la scoperta di vasi da spezieria siciliani tra XVI e XIX secolo. Si esplora la maiolica domestica di Caltagirone, i pavimenti maiolicati di Palermo e l’influenza napoletana post-terremoto del 1693.
Infine, la ceramica diventa linguaggio artistico moderno: le opere di Salvatore Incorpora, Francesco Narsilio e Antonio Santacroce testimoniano la metamorfosi di un mestiere antico in espressione mitologica e contemporanea. Il convegno si chiude con una riflessione corale sul ruolo della ceramica come lingua franca della storia del Sud Italia.