la querelle
Trapani, la contesa del Pala Daidone: il sindaco farà chiarezza
Il primo cittadino “tallonato” dai tifosi mentre Antonini ha posto da tempo l’ultimatum
									Potrebbe risultare decisiva la conferenza stampa convocata dal sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, per domani. Al centro dell’incontro, lo stato dell’arte e l’avvio della procedura amministrativa relativa al Pala Daidone, impianto comunale al centro di una controversia con la società Trapani Shark. Dopo settimane di tensioni, dichiarazioni incrociate e manifestazioni dei tifosi, l’amministrazione comunale sceglie di intervenire pubblicamente per fare chiarezza su una vicenda che rischia di compromettere il futuro sportivo della città.
La tensione è cresciuta dopo la manifestazione spontanea dei tifosi, tenutasi domenica sera in piazza Municipio, e quindi poche ore prima dell’annuncio della conferenza. L’iniziativa ha voluto ribadire che la squadra deve continuare a giocare a Trapani. Assente il presidente del Trapani Shark, Valerio Antonini, che ha motivato la sua scelta con la volontà di evitare strumentalizzazioni politiche. Antonini, da settimane, ha lanciato un ultimatum: se non ci saranno novità sulla convenzione, dal 15 dicembre la squadra disputerà le partite casalinghe in un’altra città siciliana. «Confido, a tutela dei colori della maglia granata e dei tifosi – ha dichiarato il sindaco Tranchida – nella collaborazione della parte per il superamento, ove possibile, delle criticità giuridiche conseguenti alla trasformazione societaria».
Un messaggio che lascia intendere la volontà di trovare una soluzione condivisa, pur nel rispetto delle regole. Un po' come ha detto alcuni fa al nostro giornale anche il segretario generale del Comune, Giovanni Panepinto. La questione è quella nota e ruota attorno alla validità della convenzione tra Comune e società. Secondo l’amministrazione, l’accordo sarebbe decaduto in seguito alla trasformazione del Trapani Shark da società dilettantistica a professionistica. La società, invece, sostiene che la convenzione sia ancora valida e ha già diffuso un parere legale che esclude i presupposti per un annullamento, revoca o decadenza dell’accordo. Nel documento, la società si dice disponibile a dimostrare, anche attraverso impegni formali e patti parasociali, che dalla gestione dell’impianto non deriva né deriverà alcun lucro soggettivo. «Gli utili - si legge - sono e saranno reinvestiti integralmente nella manutenzione e nell’ammodernamento della struttura, nonché in attività aperte a tutti, con finalità di aggregazione sociale e inclusione giovanile».
Lo scorso agosto, il sindaco Tranchida aveva già chiarito la posizione del Comune, affermando che il Pala Daidone resterà a disposizione del Trapani Shark e della comunità sportiva per l’intera stagione 2025/2026. Una nota ufficiale era stata indirizzata alla società granata, ai dirigenti dei servizi comunali e alla prefetta di Trapani, come risposta all’aut aut di Antonini. La vicenda resta aperta e complessa, con implicazioni che vanno oltre lo sport e toccano il tessuto sociale della città. Ma anche quello politico dopo la scelta di Antonini di costituire un movimento.