Aica
Un nuovo direttore dei lavori per la realizzazione della rete idrica di Agrigento
Il Cda ha deciso di accogliere le dimissioni di Pietro Agnello e di nominare un altro tecnico che ne prenderà il posto
Dopo un nuovo e più acceso scontro tra la direzione lavori e il responsabile unico del procedimento sulla realizzazione della nuova rete idrica di Agrigento, l'Azienda Idrica Comuni Agrigentini ha deciso di accogliere le dimissioni di Pietro Agnello e nominare un nuovo direttore dei lavori. Ce lo conferma la presidente del Cda di Aica, Danila Nobile, che richiamando le polemiche di agosto, quando una prima volta Agnello aveva presentato le dimissioni, poi ritirate in seguito ad un intervento della stessa, ha deciso di affidare tale incarico ad un nuovo tecnico.
Sembrava tutto chiarito dopo le criticità emerse la scorsa estate. C'era stata una riunione che gli addetti ai lavori avevano indicato chiarificatrice. E c'era stato anche il decreto regionale che consegnava alla città capoluogo l'atteso finanziamento di 37 milioni di euro, un atto che dava continuità ad un'opera pubblica avvolta da anni da problemi di varia natura, da quelli burocratici a quelli politici, fino a quelli giudiziari.
Ma pochi giorni fa, ecco una nuova lettera di dimissioni dell’ingegnere Pietro Agnello. Un atto che ha riacceso lo scontro con il Rup Gaspare Calogero Triassi. Agnello ha denunciato inadempienze dell’impresa e criticità gestionali che, a suo dire, non sarebbero state risolte. E Triassi ha replicato, scrivendo a sua volta ai vertici di Ati e Aica, oltre che all'Autorità Nazionale Anti Corruzione, proponendo di disporre la risoluzione del contratto d'incarico per «grave illecito professionale» ai sensi della normativa. E risoluzione del contratto sarà.
«Stiamo predisponendo tutti gli atti per la nomina del nuovo direttore dei lavori» – ci dice Nobile – «non entriamo nel merito di problematiche interne, abbiamo accettato le dimissioni e questa volta abbiamo deciso di andare avanti. Abbiamo chiesto un parere legale, non ci sarà scorrimento di graduatoria, probabilmente faremo una nomina interna».
Il Rup ha ritenuto «pretestuose e strumentali» le motivazioni addotte dal direttore dei lavori, «prive di riscontro oggettivo nei fatti e nella documentazione amministrativa e tecnica che ha caratterizzato lo svolgimento dell'incarico». A suo parere si tratta di un atteggiamento non conforme ai doveri di correttezza, diligenza e lealtà professionale, «sintomatiche di un comportamento non coerente con il ruolo di garanzia e responsabilità tecnica rivestito». Da qui la proposta di rimozione dell'incarico, in quanto Agnello avrebbe «minato irrimediabilmente il vincolo fiduciario, compromettendo l'interesse pubblico alla corretta esecuzione dell'opera».
Come in occasione della prima lettera di dimissioni, il direttore del lavori ha elencato una lunga serie di criticità che a suo parere permangono nella gestione del cantiere, alle quali Triassi ha risposto con tutta una serie di controdeduzioni. Il Rup ha replicato che le mancanze segnalate nella lettera a suo dire appaiono «strumentalizzate verosimilmente al fine di celare motivazioni di natura diversa e non chiaramente esplicitate, sottese alle dimissioni. Si tratta dunque di recesso contrattuale in quanto la direzione lavori evidenzierebbe poca conoscenza della materia, così da traslare artificiosamente la responsabilità di presunti disservizi sul sottoscritto».
Parole forti. Ora lo scontro tecnico ha fine, ma è immaginabile che con la risoluzione del contratto la questione andrà a finire in un'aula di Tribunale. La presidente del Cda precisa comunque che tutto questo non inciderà sull'esecuzione delle opere: «I lavori stanno andando avanti – ci dice ancora – noi stiamo facendo un monitoraggio quotidiano e al momento non ci sono problemi. Con la imminente indicazione del nuovo direttore dei lavori la questione è chiusa».