agricoltura
Acqua, aperta la bretella dal Gammauta alla diga Castello
Inizialmente la quantità d’acqua travasata è di circa 150 litri al secondo, con la prospettiva di un aumento del flusso fino a 300-400 litri
La diga Castello
Ci sono volute le pressanti proteste degli agricoltori, le richieste dei sindacati, le lettere inviate dagli agrumicoltori al governo regionale e al prefetto di Agrigento e la provocazione di un prete, don Antonio Nuara, che ha minacciato un funerale simbolico per l’agricoltura per permettere al Consorzio di bonifica Ag 3 di immagazzinare l’acqua del fiume Sosio-Verdura nelle dighe del territorio.
Da 24 ore è stata aperta, all’interno della centrale elettrica di San Carlo, la saracinesca che consente il travaso dell’acqua della traversa di Gammauta di Palazzo Adriano alla diga Castello di Bivona.
A dare la comunicazione è stato il sindaco di Ribera Matteo Ruvolo che ha avuto assicurazione dai dirigenti della struttura consortile che inizialmente la quantità d’acqua travasata è di circa 150 litri al secondo, con la prospettiva di un aumento del flusso fino a 300-400 litri. Le piogge di questi giorni alimentano il lago di Gammauta per cui è necessario svuotarlo periodicamente per evitare di mandare l’acqua a mare. L’acqua immagazzinata al Castello o al Gorgo di Montallegro servirà per irrigare d’estate gli agrumeti delle valli e per rifornire quotidianamente, tutto l’anno, per uso potabile i serbatoi comunali di diversi paesi dell’Agrigentino.
C’è la promessa che nel giro di qualche giorno saranno piazzate, come l’anno scorso, due grosse motopompe a Poggio Diana, sul fiume Verdura, per trasferire l’acqua nei laghetti collinari e all’invaso di Montallegro.