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il fatto

Royalties Argo-Cassiopea, il sindaco di Gela si rivolge alla premier Meloni e dà l'ultimatum

Chiesto un incontro urgente prima di bloccare le concessioni del gas

Maria Concetta Goldini

21 Novembre 2025, 15:21

Royalties Argo-Cassiopea, il sindaco di Gela si rivolge alla premier Meloni e dà l'ultimatum

La strategica partita energetica nazionale rischia di subire una brusca frenata a causa di un aspro conflitto sulle royalties non corrisposte. Il sindaco di Gela, Terenziano di Stefano, ha inviato una lettera formale al Presidente del Consiglio, on. Giorgia Meloni, per denunciare lo "stallo insostenibile" nella ripartizione dei proventi legati all'estrazione di gas dai giacimenti Argo-Cassiopea, operati da Eni nella concessione.

Il nodo del contendere è l'omessa erogazione della quota di spettanza del Comune di Gela, prevista sia dalla normativa statale (D.Lgs. 625/1996) che da quella regionale (L.R. Sicilia n. 14/2000). Il Sindaco sottolinea che la documentazione tecnica di Eni attesta che una parte significativa del giacimento Cassiopea ricade entro le 12 miglia dalla costa, condizione che, assieme alla presenza sul territorio dell'impianto di ricezione, trattamento e compressione del gas, attribuisce al Comune il diritto alle royalties. "Gela ospita non solo l'approdo delle infrastrutture Argo-Cassiopea, ma supporta da decenni – senza adeguata compensazione – una parte rilevante della sicurezza energetica nazionale, essendo anche punto di approdo del gasdotto sottomarino dalla Libia," si legge nella missiva. Nonostante l'aver agito con "grande senso di responsabilità" accelerando le procedure autorizzative durante una fase critica per l'energia (crisi globale e conflitto russo-ucraino), questo impegno non ha trovato il necessario riconoscimento economico, determinando un "grave danno" alla collettività che sopporta i maggiori impatti ambientali e operativi del progetto.

La situazione di blocco è attribuita a ulteriori verifiche, ritenute superflue dal Comune, in corso presso la Regione Siciliana sulla precisa delimitazione delle aree entro le 12 miglia, nonostante la documentazione tecnica di riferimento fosse già definita in fase autorizzativa. Per superare tale inerzia, il Sindaco Di Stefano ha chiesto formalmente a Palazzo Chigi un incontro urgente per rappresentare personalmente le priorità della città. In primo luogo, la necessità di garantire l'assegnazione immediata delle royalties spettanti, secondo la normativa vigente. A tal fine, il Comune richiede un intervento del Governo finalizzato a superare le attuali criticità procedurali che ostacolano il trasferimento dei fondi dalla Regione. Inoltre, il Sindaco propone l'opportunità di istituire un tavolo permanente tra Governo, Regione, Comuni costieri ed Eni, al fine di assicurare trasparenza, corrette compensazioni e adeguate misure di tutela ambientale e territoriale. Il punto più critico della lettera, un vero e proprio ultimatum, riguarda la ferma presa di posizione a tutela degli interessi della collettività.

Il Sindaco avverte che, "ove persistesse l'inerzia amministrativa," il Comune è pronto ad adottare provvedimenti sospensivi delle attività estrattive di competenza comunale, definendola una "misura estrema" per tutelare gli interessi della comunità. L'appello si conclude con la fiducia nella "sensibilità istituzionale" del Presidente Meloni affinché sostenga un territorio che contribuisce con sacrificio alla sicurezza energetica del Paese. Il Governo è ora chiamato a mediare in una vertenza che rischia di bloccare una risorsa strategica nazionale.