rifiuti
Raccolta plastica, anche nell’Agrigentino la “crisi” nazionale comincia farsi sentire
Le ditte che effettuano la raccolta si sono trovate di fronte alla chiusura delle varie piattaforme dove viene trasferito il materiale. Sono state quindi costrette a sospendere il servizio
È un problema nazionale, ma con riflessi più evidenti in Sicilia, dove l'emergenza rifiuti è quasi all'ordine del giorno. Questa volta non si tratta di saturazione delle discariche o di personale in stato di agitazione, ma di disagi legati alla raccolta differenziata della plastica. Il blocco dei ritiri da parte dei Consorzi nazionali, tra cui Corepla, ha innescato una crisi che rischia di paralizzare il sistema che già ha mostrato i primi effetti in provincia di Agrigento, con il prelievo sospeso, e poi ripreso, in diversi Comuni. Le imprese che effettuano la raccolta si sono trovate di fronte alla chiusura delle varie piattaforme del territorio dove viene trasferita la plastica della raccolta differenziata. Sono state quindi costrette a non fare i prelievi previsti dal calendario.
Nei giorni scorsi nel versante orientale della provincia la raccolta della plastica è stata sospesa per mancanza di spazi negli impianti di stoccaggio. I centri di conferimento non riescono più a gestire l’afflusso di materiale. Una situazione che ha generato malumori e proteste, dove la sospensione del servizio ha avuto un impatto immediato sulla quotidianità, con il rischio di cancellare una sensibilità che da tempo è cresciuta. I conferimenti sono poi ripresi, ma senza il ripristino delle ordinarie condizioni e con l'incertezza sul futuro.
“Tutela Ambiente”, la piattaforma che opera nella zona industriale di Agrigento, ha già informato delle difficoltà i sindaci dei Comuni della Srr Agrigento Est, mentre nel versante Ovest la situazione al momento non ha registrato interruzioni nella raccolta. Ma le prospettive non sono incoraggianti. Se il blocco dei ritiri dovesse riproporsi, si creerebbe una vera e propria emergenza.
Anci Sicilia ha già lanciato l’allarme: i Comuni si trovano esposti a spese aggiuntive rilevanti e senza strumenti adeguati per fronteggiare una crisi che viene definita “nazionale e strutturale”. L'emergenza è stata affrontata nel corso di una riunione che si è svolta al Dipartimento regionale acqua e rifiuti, presenti il dirigente generale Arturo Vallone, l’assessore Francesco Colianni, dei rappresentanti di Anci Sicilia, Corepla e delle Srr siciliane, tra cui quelle agrigentine.
Il Consorzio Corepla, punto di riferimento degli impianti di stoccaggio, ha sollecitato la Regione a velocizzare gli iter autorizzativi per ampliare gli spazi, mentre l'assessore Colianni ha chiesto un confronto diretto con il ministero dell’Ambiente per affrontare i nodi strutturali, inclusi i costi energetici e la fragilità del mercato del riciclo.
«Al momento nella nostra Srr non registriamo situazioni di emergenza – ha dichiarato Vito Marsala, presidente della società di regolamentazione rifiuti Agrigento Ovest – ma la questione è estremamente delicata e senza un intervento autorevole delle istituzioni superiori rischiamo di vanificare i progressi compiuti nella raccolta differenziata. I cittadini stanno dimostrando grande senso civico e i dati sono in crescita, ma occorre garantire continuità e stabilità al sistema. È indispensabile che la Regione e il Governo nazionale si facciano carico di questa crisi. La raccolta differenziata è un pilastro della transizione ecologica e non può essere messa in discussione da carenze impiantistiche e difficoltà di mercato».
Le soluzioni devono quindi arrivare dai livelli più alti delle istituzioni: occorre intervenire sul mercato del riciclo della plastica, che soffre la concorrenza estera e la carenza di sbocchi per il materiale trattato in Italia. Senza canali di smaltimento e riutilizzo, la filiera si inceppa e i consorzi riducono i ritiri, scaricando il peso sui territori. Senza una definizione in tempi brevi e con l’avvicinarsi delle festività natalizie, l'emergenza metterebbe in ginocchio un intero sistema di raccolta differenziata che anche in provincia di Agrigento, con grande fatica, sta facendo importanti passi in avanti.