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Agrigento capitale della cultura

"Già organizzati 777 eventi e 40 mostre, sono grandi numeri da record nazionale"

Il bilancio del sindaco Miccichè: "Da qui a fine anno sono convinto che supereremo i 1.020 eventi. È andata benissimo. Difficile fare di più"

Rita Baio

23 Novembre 2025, 13:30

Micciche-Franco

Franco Miccichè, sindaco di Agrigento

I numeri contro le polemiche e le critiche. Quelle che hanno fatto da sfondo, talora divenendone protagoniste, ad Agrigento Capitale della Cultura. Fatta eccezione, però, per le infrastrutture e taluni servizi.
Ieri mattina, durante i saluti agli intervenuti al convegno “Noi diciamo basta”, organizzato dalla sezione locale dell’Associazione italiana Donne medico, Franco Miccichè ha snocciolato i numeri.
«Da gennaio al 10 novembre – ha detto – sono stati organizzati 777 eventi e 40 mostre. Da qui a fine anno, sono convinto che supereremo i 1.020 eventi e credo proprio che questo – ha sottolineato – sia un record nazionale«.
Sindaco, tirando le somme, significa che Agrigento Capitale della Cultura 2025 ha raggiunto un risultato positivo?
«Sì, è andata benissimo. A prescindere dalla pubblicità negativa che molti hanno fatto, mortificando la nostra città. Abbiamo fatto veramente tanto. Questa è stata una grande opportunità per Agrigento. Anche in considerazione del fatto che la nostra città si è trovata al centro dell'attenzione nazionale e, a volte, anche internazionale. Penso che più di tanto non sia possibile fare».

Se dal punto di vista dell’organizzazione degli eventi è andata bene, sotto il profilo infrastrutturale si sarebbe potuto fare di più?
«Siamo stati carenti sulle infrastrutture interne, sui servizi e su questo non smetteremo di lavorare. Ma è bene precisare che eventi e infrastrutture - servizi vanno in parallelo. Ed è meglio anche sottolineare che, di sovente, l’erogazione di molti fondi è vincolata: possiamo utilizzarli solo ed esclusivamente per gli eventi e non possiamo destinare le somme ad altri settori».
Quindi, i fondi destinati alla cultura non possono essere utilizzati per fare altro. E di spettacoli, convegni, mostre, iniziative culturali e sociali, ne sono stati promossi tanti...
«Oggi (ieri per chi legge Ndr), ad esempio, ci sono 14 eventi. Ieri 13. Ogni giorno è un'officina. Ed è una cosa meravigliosa».
Eventi che termineranno contemporaneamente alla conclusione di Agrigento Capitale della Cultura?
«No, molti proseguiranno anche dopo la conclusione di Agrigento Capitale della Cultura. Ci sono tutti i presupposti per far sì che al 31 dicembre non si spengano i riflettori. Ormai, la macchina organizzativa è partita».
Quanto ha inciso Agrigento Capitale della Cultura sul numero dei visitatori della Valle dei templi?
«Devo dire che quest’anno, se non sbaglio lo scorso mese di ottobre, la Valle dei templi ha registrato complessivamente un milione di visitatori, anticipando di un mese il risultato raggiunto lo scorso anno. Ma è anche vero che ci si aspettava di più. Forse anche il doppio. Vorrei però sottolineare che il calo turistico ha toccato tutta Italia. Firenze, ad esempio, ha subito un calo pazzesco. Tornando ad Agrigento, penso proprio che chiuderemo il 2025 con un milione e duecentomila ingressi nella Valle, forse anche di più. Solo da un paio di anni la Valle ha raggiunto il milione di visitatori. Nel 2024 se ne sono contati un milione e centomila. Continuiamo a crescere. E questo è un aspetto fondamentale per la nostra città».
Al netto di critiche e polemiche, quindi, Agrigento Capitale della Cultura ha acceso i riflettori sulla Città dei templi. Scorporate le buche nelle strade, le criticità che hanno caratterizzato il servizio idrico, le erbacce e la pulizia che, talvolta, è strettamente connessa all’inciviltà dei cittadini, i numeri sciorinati da Miccichè parlano chiaro.