crisi idrica
Acqua lago Arancio, agricoltori contrari al prelievo per Trapani
L’ipotesi che l’acqua venga dirottata in altra provincia allarma la categoria che opera nel versante agrigentino del Belice
Lago Arancio
La determinazione assunta dalla cabina di regia per l'emergenza idrica della Regione Siciliana l' 11 novembre, che prevede di accelerare le forniture e la realizzazione dell'impianto di sollevamento dell'acqua dal lago Arancio sino all'invaso Garcia, da attivare entro e non oltre 30 giorni allo scopo di favorire la carenza di acqua da destinare alle utenze civili del Trapanese, sta creando non poca preoccupazione ai produttori agricoli agrigentini dell'area della Valle del Belice.
I Comuni di Sciacca, Menfi, Sambuca e Santa Margherita Belice sono pronti ad opporsi con forza ad una direttiva che rischia di pregiudicare ulteriormente la già complicata situazione irrigua del territorio. Il lago Arancio, già ben al di sotto la sua capacità e colpito in passato dal problema dell'alga rossa, rappresenta l'unica risorsa per l'irrigazione delle campagne locali.
«Non si può immaginare di sottrarre ulteriore acqua» – ha dichiarato l'assessore alle attività produttive di Sciacca, Francesco Dimino – «i produttori agricoli dipendono esclusivamente da questo invaso».
Nei giorni scorsi anche dal fronte trapanese erano emerse delle perplessità. Il presidente del Libero Consorzio Comunale di Trapani, Salvatore Quinci, aveva sollevato anche il tema dell'impegno di Siciliacque: il trasferimento automatico di acqua dal lago Arancio nei momenti critici potrebbe essere una soluzione, ma a suo parere senza regole certe rischia di trasformarsi in un ulteriore motivo di scontro. La crisi idrica nel Trapanese, che con il prelievo di acqua dal lago Arancio apre un nuovo fronte, sta insomma diventando anche un nodo politico e sociale, oltre che tecnico, perché mette in contrapposizione territori e comunità, con il rischio concreto che la mancanza di piogge e la gestione incerta delle risorse trasformino l'emergenza in una vera e propria guerra dell'acqua.
L'Ati idrico sta elaborando, sulla base dei dati di riduzione di Siciliacque, gli scenari sui singoli centri abitati per individuare le situazioni di maggiore crisi da mitigare. In provincia di Trapani in queste ore è in corso una nuova programmazione delle limitate risorse idriche provenienti dall'invaso Garcia, ma sono in corso interventi anche per portare acqua dai pozzi trapanesi comunali di Bresciana fino agli altri centri della provincia. E si è pensato pure al collegamento con il lago Arancio attraverso i nuovi lavori per completare quel sollevamento di cui si parla da anni.