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tagli alla fornitura idrica

Aica, l'assemblea dei sindaci sollecita l’attivazione del fondo di rotazione straordinario da 20 milioni di euro

I sindaci sostengono che la Regione non può chiamarsi fuori dalle proprie responsabilità, essendo parte integrante della governance di Siciliacque

24 Novembre 2025, 20:08

Aica, l'assemblea dei sindaci sollecita l’attivazione del fondo di rotazione straordinario da 20 milioni di euro

L’assemblea dei sindaci dei Comuni soci dell’Azienda Idrica Comuni Agrigentini interviene con fermezza nel dibattito aperto dalla lettera pubblica del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e chiede chiarezza e azioni concrete per evitare il rischio di tagli idrici che potrebbero colpire 400.000 cittadini.

I sindaci ribadiscono di non avere mai chiesto “fondi perduti”, ma di avere sollecitato l’attivazione di un fondo di rotazione straordinario da 20 milioni di euro, annunciato lo scorso agosto dalla Regione e mai reso operativo. Ritengono tale misura indispensabile per chiudere la transazione con Siciliacque secondo le indicazioni del Tribunale di Palermo e garantire la continuità del servizio.

Sostengono poi che, parallelamente, è in discussione all’Ars un emendamento alla Legge di Stabilità regionale che prevede un fondo straordinario da 40 milioni di euro per il risanamento delle reti idriche della provincia di Agrigento, da decenni caratterizzate da perdite superiori al 60% dell’acqua immessa. Una misura strutturale che, insieme all’anticipazione da 20 milioni, rappresenterebbe la sola via per stabilizzare l’azienda e tutelare il territorio.

“C'è poi una contraddizione – dicono – tra il richiamo alla responsabilità dell’assessore Colianni e la lettera dei tre consiglieri regionali di Siciliacque, società partecipata al 25% dalla Regione, che hanno preannunciato un taglio dell’acqua a 50 litri al secondo. Questa dinamica – affermano – non può essere imputata ai Comuni né ad Aica”.

L'assemblea dei sindaci sostiene che la Regione non può chiamarsi fuori dalle proprie responsabilità, essendo parte integrante della governance di Siciliacque. “Non ci sottraiamo alle nostre responsabilità – concludono – ma ora chiediamo che anche la Regione eserciti le proprie. Il territorio non può attendere e 400.000 cittadini non possono diventare ostaggio di un confronto istituzionale che può e deve essere risolto”.

Si dicono pronti a incontrare il presidente Schifani senza ulteriori rinvii e attendono immediate notizie sulla possibilità di rendere operativo il fondo di rotazione da 20 milioni e di sostenere l’emendamento da 40 milioni in Finanziaria.