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L'emergenza

Svuotamento della diga Garcia a Trapani, sindaci presentano un esposto

Il primo cittadino ha attivato il Coc, rifornimenti idrici con le autobotti

25 Novembre 2025, 06:05

Svuotamento della diga Garcia a Trapani, sindaci presentano un esposto

La crisi idrica che sta colpendo la provincia di Trapani si arricchisce di nuovi sviluppi. Il sindaco Giacomo Tranchida, pressato dalle richieste dei cittadini che improvvisamente si sono visti privati dell'acqua dei pozzi comunali, ha annunciato che insieme all’Ati e agli altri sindaci del territorio chiederà all’autorità giudiziaria di fare luce sull’improvviso svuotamento della diga Garcia, che secondo gli amministratori sarebbe frutto di scelte politiche discutibili.

La cabina regionale per l’emergenza idrica ha deciso di utilizzare le acque dei pozzi comunali di Bresciana per rifornire anche altri Comuni della provincia. Una scelta che, pur nel segno della solidarietà, ha comportato sacrifici per Trapani e Misiliscemi, rimaste senz’acqua per alcuni giorni. «Non potevamo dire di no – ha spiegato Tranchida – ma era necessario chiarire ai cittadini le procedure adottate per ridurre al minimo i disagi. Dobbiamo evitare allarmismi e strumentalizzazioni, ma anche affermazioni gratuite. La situazione è straordinaria e richiede responsabilità da parte di tutti». Il Comune ha attivato un numero dedicato per richiedere il servizio sostitutivo autobotti, destinato a scuole, strutture per anziani e utenze in difficoltà. Nel frattempo Siciliacque sta completando i lavori di interconnessione tra la condotta Bresciana e il sistema Montescuro Ovest, che serve gran parte dei comuni trapanesi. L’operazione, resa possibile dal consenso del Comune di Trapani, ha comportato lo svuotamento della condotta da Campobello fino al capoluogo, ma consentirà in futuro di scambiare acqua tra i due sistemi e mitigare le criticità.

«Mercoledì – ha aggiunto il sindaco – l’erogazione potrà riprendere regolarmente, prima nel centro storico e poi a Trapani nuova». La questione sarà al centro domani della riunione convocata a Palazzo d’Orleans, dove Tranchida e gli altri sindaci porteranno la loro posizione, denunciando presunti errori nella gestione dell’invaso Garcia. Secondo gli amministratori, l’acqua sarebbe stata utilizzata in misura superiore al previsto per scopi agricoli, riducendo drasticamente la disponibilità per usi potabili. A confermare la gravità della situazione è stato ieri anche il sopralluogo del vicepresidente di Italia Viva, Davide Faraone, che ha definito la diga «ridotta a poco più di una pozzanghera». Insieme al componente di Italia Viva Fabrizio Micari, Faraone ha incontrato i sindaci di Partanna, Santa Ninfa e il vicesindaco di Poggioreale, annunciando un esposto in Procura per accertare se lo stato dell’invaso sia frutto di errori gestionali o di dolo. La vicenda della diga Garcia si profila come un caso politico e giudiziario di rilievo, con ricadute sulla vita quotidiana dei cittadini e sul futuro della gestione idrica.