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Il fatto

Gela, il Consiglio comunale spezza le catene del dissesto finanziario

Maggioranza granitica, opposizione si spacca con FdI e Dc che si astengono

Maria Concetta Goldini

03 Dicembre 2025, 21:53

Gela, il Consiglio comunale spezza le catene del dissesto finanziario

Applausi in aula e foto festosa al termine di una seduta di fondamentale importanza per la città, quella che, con l’approvazione del bilancio stabilmente riequilibrato 2022-24, dà inizio al percorso di uscita dal tunnel rovinoso del dissesto finanziario. Un atto che ha monopolizzato i primi 18 mesi della sindacatura di Terenziano Di Stefano che ha voluto mantenere la delega al bilancio «per metterci la faccia e assumersi tutte le responsabilità». Il sindaco, avrebbe voluto, dopo 18 mesi difficili in un municipio svuotato di personale, poter portare alla commissione ministeriale una delibera votata all’unanimità e dotata del parere favorevole dei revisori. Non c’è riuscito ma il test della sua maggioranza è andato benissimo (compatta per presenze e nel votare favorevolmente il bilancio) mentre l’opposizione si è spaccata con Lega, Forza Italia, Italia viva e Gruppo misto che hanno votato favorevolmente mentre FdI e Dc si sono astenuti. La maggioranza ha accolto un emendamento presentato da Forza Italia che sanava un’anomalia nella formazione della delibera ma questo non è bastato a FdI e Dc per votare favorevolmente. I consiglieri Sara Cavallo (Fdi) e Armando Irti (Dc) non hanno ritenuto di dire sì ad un atto confusionario e per tutta risposta il capogruppo del M5s Francesco Castellana ha tuonato contro «le provocazioni di una forza arrogante e populista come Fratelli d’Italia». La delibera è stata approvata con 19 voti favorevoli, 2 astenuti mentre i consiglieri assenti (tutti di opposizione) erano tre.

Nel suo intervento, il Sindaco Di stefano ha ripercorso la difficile genesi dell'atto, iniziata con il voto del dissesto nel 2023 e la ricognizione delle passività fino al 2021 mentre la Corte dei Conti evidenziava un preoccupante «disordine contabile». «Oggi possiamo dire che i conti sono a posto - ha affermato il sindaco con sollievo - abbiamo eliminato squilibri che hanno portato al dissesto. Abbiamo fatto pulizia dei residui attivi e passivi controllando milioni di atti, alcuni di 20 anni fa. Sono state eliminate le spese non essenziali e abbiamo rivisto il contratto della Ghelas.» L'elemento chiave per la chiusura positiva del bilancio è stata la norma sulle royalties, definita dal sindaco la vera norma "salva Gela". Ringraziando il Governo regionale, il sindaco ha ricordato che l'emendamento presentato dal Pd, poi avallato da tutta la maggioranza, ha consentito alla città di usare somme essenziali per sanare i conti. Ma la consigliera Cosentino gli ha ricordato che all’Ars la sua maggioranza alla fine l’emendamento non lo ha votato.

L'approvazione del bilancio è stato definito il "punto zero". Di Stefano ha chiarito che, superata la fase più tesa, la città ritroverà la capacità di programmazione e di investimento. Tra gli obiettivi prioritari illustrati dal sindaco per la nuova fase figurano: un piano di intervento su strade e scuole utilizzando l'avanzo di bilancio, il completamento delle opere pubbliche, il piano welfare e il rafforzamento del personale. «Dal 2025 in poi, il Comune potrà viaggiare con le sue gambe» ha evidenziato il primo cittadino, sottolineando però l'obbligo di trarre «insegnamento da ciò che è successo» per non ricadere negli stessi errori.

Rivolgendosi infine all'intero Consiglio, il sindaco ha concluso con un forte appello all'unità: «Costruire questo bilancio è stato prioritario, lo abbiamo fatto con determinazione e onestà e con un lavoro di squadra».

La delibera dovrà passare al vaglio della commissione ministeriale, ma l’obiettivo raggiunto, quello di provare ad uscire dal dissesto dopo soli due anni non è di poco conto. In Sicilia 120 Comuni sono in dissesto e la metà non è in condizioni di produrre un bilancio. Gela lo ha fatto, salvandosi con i suoi soldi cioè le royalties usate grazie alla deroga regionale.