Lavoro
I lavoratori Almaviva rischiano la NASpI: i sindacati denunciano errori nei flussi UniEmens
L'Inps sollecita l'azienda; il sit-in previsto per il 3 novembre davanti alla sede Inps è revocato, ma la mobilitazione non si ferma
«Durante l’incontro alla direzione regionale Inps Sicilia sulla vertenza Almaviva Contact è emerso un quadro gravissimo. Gli errori trovati nei prospetti NASpI sono dovuti a flussi UniEmens errati trasmessi da Almaviva Contact dal 2020 al 2025. È inammissibile che, dopo anni di lavoro e dopo il trauma dei licenziamenti, le persone continuino a subire ulteriori danni a causa di negligenze aziendali, che incidono direttamente sul diritto al sostegno al reddito». Lo affermano, in una nota, Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni.
«L’Inps - prosegue la nota dei sindacati - ha comunicato di aver già avviato interlocuzioni con l’azienda dallo scorso settembre, chiedendo la correzione dei dati. A oggi risultano sistemati solo i flussi relativi al 2024 e al 2025, mentre permangono irregolarità per gli anni precedenti, che continuano a generare disagi e incertezze inaccettabili per chi ha già pagato un prezzo altissimo. La direzione regionale Inps ha assicurato le organizzazioni sindacali che la vicenda è sotto stretta osservazione. Il 29 ottobre è stato inviato un nuovo sollecito ufficiale ad Almaviva per la trasmissione dei dati corretti. L’Inps si è dichiarata disponibile a ulteriori confronti per arrivare a una soluzione definitiva. Preso atto di queste interlocuzioni e per senso di responsabilità verso i lavoratori, il sit-in previsto per il 3 novembre davanti alla sede Inps è revocato, ma la mobilitazione non si ferma».
«Saremo vigili, pronti a riprendere ogni forma di protesta qualora non si vedano risultati concreti e immediati - aggiungono i sindacati - Almaviva non può continuare a commettere errori sulla pelle di chi ha già subito licenziamenti e ingiustizie. Pretendiamo rispetto, trasparenza e tempi certi per la correzione dei flussi. I lavoratori non sono numeri ma persone con diritti che devono essere garantiti fino all’ultimo giorno».