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La testimonianza

Flotilla, lo “skipper” siracusano della barca di Greta Thunberg: «In contatto fino alla fine»

Un'adesione tecnica, politica ed emotiva quella di Peppe Patti, esponente del Pd della provincia di Siracusa, militante ambientalista, che si è rivelato fondamentale durante il periodo dell'imbarcazione Alma tra Augusta e il capoluogo

02 Ottobre 2025, 23:21

02 Ottobre 2025, 23:20

Flotilla, lo “skipper” siracusano della barca di Greta Thunberg: «In contatto fino alla fine»

Il compianto Stefano Benni, in un’intervista a “L’Italia settimanale” di Buttafuoco (una vita fa), per prendersi gioco dei compagni della sua stessa area politica che all’Università lo schernivano per le sue letture “di destra” (Tolkien su tutti), diede loro degli “skipper”. Individuando in quello strambo binomio “barche costose/Avanti popolo” ciò che più tardi Tom Wolfe chiamerà il “marxismo rococò”.

Quel binomio oggi si è rivelato utile. Ne è l’emblema il siracusano Peppe Patti, esponente del Pd provinciale, già militante ambientalista e appassionato di barche e regate. Le due passioni gli sono valse un ruolo attivo nella missione della Global Sumud Flotilla: una sorta di assistenza a terra. Fondamentale nell’individuazione e nella riparazione del guasto tecnico che ha bloccato per qualche giorno la principale imbarcazione della flotta, la Alma, nei porti di Siracusa e Augusta. L’imbarcazione con Greta Thunberg che mercoledì sera è stata la prima a subire l’abbordaggio dalla Marina israeliana.

Adesione tecnica, dunque, politica ed emotiva: «Il problema tecnico - racconta - era nocivo, ma una volta individuato, per fortuna, di semplice soluzione: un manicotto dissaldato dalla paratia». Metteva a rischio la galleggiabilità in caso di falla.

«Siamo stati in contatto fino a mercoledì sera - prosegue - poco prima dell’attacco. Perché sia chiaro, si parla di attacco. Sono stati intercettati a 90 miglia da Gaza, quindi in acque internazionali». In contatto telefonico fino alle 18.45: «Quando mi hanno telefonato mi hanno detto, avendolo rilevato dai radar, che a cinque miglia da loro c’erano quindici unità navali presumibilmente della Marina militare israeliana. L’attacco è cominciato mezz’ora dopo. Poi, per due ore, abbiamo avuto un totale blackout delle comunicazioni».

Alle 23.30 contatti anche con la Karma, con a bordo due deputati del Pd: «Stava navigando verso Israele. Anche ieri mattina, con rotta a 90 gradi. Il ministro Tajani - aggiunge - in Parlamento ha detto che la barca stava riparando a Cipro: a quanto risulta a me stava procedendo, probabilmente in stato di fermo, verso Israele». Dopo il supporto a Siracusa, contatti anche con Tony Lapiccirella: «Messaggi per sapere se stesse funzionando tutto a dovere, se le riparazioni fatte stessero reggendo». I contatti ora sono saltati: «È tutto in crashdown». Il suo animo è con quegli equipaggi: «Si tratta di parlamentari e cittadini comuni, che hanno messo il corpo per fare quello che avrebbero dovuto fare i governi».