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Il caso

Eredità: la villa di lusso contesa fra la vedova e i fratelli del defunto

Ecco cosa ha deciso il Tribunale di Catania

Laura Distefano

05 Ottobre 2025, 21:23

21:24

Eredità: la villa di lusso contesa fra la vedova e i fratelli del defunto

Trova l’amore a 66 anni il facoltoso Teodoro. E convola a nozze con una donna marocchina con cui condivide gli ultimi decenni della sua vita. I due “sposini” vanno ad abitare nella lussuosa villa di famiglia nell’acese: parco e vista mare. Il gioiello architettonico è uno dei beni lasciato in eredità dai genitori a lui e ai fratelli. Il benestante Teodoro, purtroppo, è scomparso all’improvviso quattro anni fa. Sul testamento indica l’amata moglie «erede universale».

Ma i fratelli del defunto, però, vogliono condividere i beni «in comune» ed entrano in contrasto con la vedova che vuole invece la sontuosa abitazione tutta per sé. Inoltre la marocchina sostiene che, avendo vissuto con il marito in quella casa, le spetterebbe per diritto di «usucapione». E pretende di abitare in quelle stanze, da sola, fino al giorno in cui esalerà l’ultimo respiro.

La storia finisce in Tribunale: i fratelli, assistiti dagli avvocati Dario Seminara e Marco Leo, hanno contestato le pretese della donna. Tre anni di causa e qualche giorno fa il giudice Alessandro Rizzo ha rigettato l’istanza e condannato la donna a pagare le spese legali. Nella sentenza, infatti, il Tribunale civile ritiene che per avallare il diritto di usucapione su un bene (in comunione) non «possa considerarsi sufficiente il fatto che gli altri partecipanti si astengano dall’uso della cosa comune». Inoltre la vedova in una lettera del 2021 non avrebbe manifestato tutto questo «interesse» al possesso della villa. E in un’occasione ha consegnato le chiavi ai cognati per accedere in altri immobili. Un gesto che ha avuto un certo peso per il giudice.

«Il rigetto delle infondate domande della vedova - commentano gli avvocati dello studio Seminara&Associati - costituisce un messaggio che, al di là del caso concreto, rafforza la certezza del diritto e serve per evitare analoghe controversie ereditarie, che tanto costano ai coeredi in termini di danaro e di stress».