La storia
Occupazione a Scienze Politiche: studenti del Collettivo Rebelot bloccano la sede dell'Università di Milano in solidarietà con la resistenza palestinese
Lezioni sospese, ingressi bloccati e assemblee aperte e momenti di confronto che coinvolgono studenti e docenti

Un gruppo di studenti appartenenti al Collettivo Rebelot ha occupato la facoltà di Scienze Politiche dell’Università Statale di Milano, nella sede di via Conservatorio, per protestare contro quella che definiscono «l’Accademia del genocidio» in riferimento alla situazione a Gaza. L’azione è iniziata nella serata di ieri e, secondo quanto dichiarato dagli occupanti, è destinata a protrarsi «per alcuni giorni».
Le lezioni sono state sospese e gli studenti hanno trascorso la notte all’interno di alcune aule, bloccando i tre ingressi principali della sede. L’accesso è consentito soltanto a chi intende partecipare agli incontri e alle assemblee che vengono organizzati quotidianamente all’interno dell’edificio.
«Vogliamo prenderci lo spazio e il tempo per incontrarci e capire i bisogni e le necessità reali della comunità accademica», si legge in un post pubblicato su Instagram dal collettivo. «Blocchiamo tutto, blocchiamo l’università in solidarietà con la resistenza palestinese per immaginare e costruire un nuovo modo di sapere».
L’iniziativa si inserisce in un più ampio contesto di mobilitazioni studentesche che, in diverse città italiane ed europee, stanno esprimendo dissenso nei confronti delle politiche internazionali e del ruolo delle istituzioni accademiche nei conflitti globali. Gli studenti chiedono una presa di posizione chiara da parte dell’università e rivendicano la necessità di ripensare il sapere accademico in chiave critica e solidale.
Al momento non si registrano tensioni con le forze dell’ordine, mentre la direzione dell’ateneo non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali. L’occupazione prosegue, con assemblee aperte e momenti di confronto che coinvolgono studenti e docenti.