L'intervista
La campionessa di volley Paola Egonu: «Lo sport ci unisce, anche nelle differenze»
L'atleta azzurra ospite a Porta a Porta parla di successi sportivi e di razzismo. «Qualcosa sta migliorando»

Paola Egonu non è solo una fuoriclasse della pallavolo: è anche una voce potente che non ha paura di dire le cose come stanno. Ospite a Porta a Porta su Rai 1, insieme alle nazionali maschile e femminile campioni del mondo, Egonu ha parlato di sport, di squadra, ma anche di razzismo. E lo ha fatto con la solita lucidità.
«Lo sport ci insegna che insieme, con le nostre differenze, si può creare un mondo migliore», ha detto rispondendo a Bruno Vespa, che le ha chiesto se dopo il suo monologo a Sanremo 2023 qualcosa sia cambiato. «Rispetto ad allora qualcosa è cambiato in meglio. Possiamo vedere dei passi avanti grazie ai nostri successi, come all’Europeo di basket o ai Mondiali di atletica».
Ma quel monologo, in cui Egonu aveva detto chiaramente che l’Italia è anche un Paese razzista, aveva fatto discutere. Matteo Salvini, vicepremier, aveva commentato: «Spero che non faccia una tirata sull’Italia Paese razzista». Dopo Sanremo, rincarò la dose: «Parole ingiuste verso gli italiani».
Egonu non si è mai tirata indietro: «Non voglio fare la vittima, ma se mi chiedete se c’è razzismo, la risposta è sì. Non tutti sono razzisti, ma il problema esiste». Una risposta che ha fatto riflettere, soprattutto i giovani, che vedono nello sport un luogo di inclusione e rispetto.
Durante la puntata, Egonu ha anche parlato della sua vita da atleta: «La pallavolo rimane il focus della mia vita. All’apice della mia carriera fa piacere trasmettere valori ed emozioni con le mie compagne». E ha raccontato il dietro le quinte della nazionale: «C’è chi dorme, chi gioca a carte, chi legge. Ognuna ha trovato il proprio equilibrio».
Paola Egonu continua a essere un esempio: in campo per i suoi punti, fuori per le sue parole. E per chi sogna un’Italia più giusta, lei è già una campionessa.