Caltagirone
«Con appena 37 poliziotti la sicurezza non è garantita»
L’allarme lanciato dal Siap: «Le Istituzioni diano risposte concrete»

«Non si può continuare a garantire sicurezza in queste condizioni». È il grido d’allarme lanciato dal Siap (sindacato italiano appartenenti polizia) di Catania all’indomani della direzione provinciale a cui hanno partecipato la segreteria sezionale di Caltagirone e l’avvocato e politico calatino Salvo Romeo. Dalle relazioni prodotte dalla segreteria Siap di Caltagirone, inviate alla segreteria provinciale e trasmesse al questore, emergono criticità strutturali, logistiche e organizzative tali da compromettere la piena funzionalità dell’Ufficio e la tutela della sicurezza nel territorio calatino.
«Locali fatiscenti, blackout continui, impianti guasti, carenza di mezzi e personale ridotto del 60% della forza effettiva: è il quadro che descrive una realtà ai limiti della sopravvivenza operativa. I poliziotti - si legge nel documento - lavorano spesso in doppi turni, con ferie negate e straordinari diventati una componente ordinaria e forzata e spesso non retribuita».
«Oggi a Caltagirone, dove un tempo operavano circa 100 unità, sono rimasti poco più di 35 poliziotti - sottolinea Tommaso Vendemmia, segretario generale provinciale - un numero irrisorio per fronteggiare un territorio vasto e segnato da fenomeni criminali in crescita: dallo spaccio di stupefacenti ai furti seriali, fino ai recenti episodi di violenza urbana». Il Siap evidenzia che «la gestione delle chiamate di emergenza 112, instradate alla sala operativa della questura, costringe la volante calatina a spostamenti verso Licodia Eubea, Grammichele, Ramacca e Mazzarrone, lasciando la città priva di pattugliamento e allungando i tempi di intervento. Anche la polizia stradale un tempo formata da 18 agenti oggi ne ha appena 7 spesso impegnati sulla Tangenziale ovest di Catania». «È una situazione che sfiora l’interruzione di pubblico servizio e che richiede un intervento immediato: o si potenzia l’organico, o si sospendono gli impieghi esterni. Non si può più chiedere ai colleghi di partecipare ai servizi non in sede e garantire la sicurezza di decine di migliaia di cittadini senza mezzi, senza personale e in condizioni strutturali precarie - conclude Vendemmia - ringraziamo l’avv. Salvo Romeo per la sensibilità dimostrata e la volontà di promuovere un incontro pubblico a Caltagirone. È fondamentale che le istituzioni nazionali e locali diano concreti segnali».