La delibera
Trapani, stipendi "tagliati" agli amministratori dopo i mancati trasferimenti regionali
Il nuovo "tariffario" è certamente maggiore rispetto al 2023 quando c'è stato l'incremento economico

Dopo mesi di dibattito politico in cui era stato più volte evidenziato che le indennità degli amministratori comunali erano fissate al tetto massimo previsto dalla normativa e che bisognava impiegare maggiori risorse per servizi e attività di manutenzione, l’amministrazione ha deciso di intervenire. Una scelta politica, ma soprattutto una necessità per fare fronte alle quotidiane esigenze di cassa a causa dei tagli regionali.
A partire dal 1° gennaio 2026, le indennità di funzione di sindaco, assessori e presidente del consiglio comunale saranno rimodulate al ribasso, in una manovra di giunta finalizzata al riequilibrio dei conti e probabilmente anche alla necessità di dare risposte a chi spesso ha sollevato dubbi quando gli amministratori parlano di difficoltà finanziarie. In verità, è quasi una scelta obbligata dopo i tagli della Regione Siciliana per le indennità di carica a tutti i Comuni siciliani.
Attualmente il sindaco percepisce 9.660 euro lordi al mese, il vice sindaco 7.245 euro, gli assessori e il presidente del consiglio 5.796 euro, mentre al vice presidente spettano 3.480 euro. Questi importi erano stati fissati al massimo consentito dalla legge nazionale e regionale. Erano adeguamenti consentiti dalla legge di bilancio 2022 dello Stato e da una legge regionale dello stesso anno. La decisione arriva alla luce del minore finanziamento 2025 riconosciuto al Comune e della riduzione degli stanziamenti nei capitoli di bilancio dedicati alle indennità. La giunta ha ritenuto opportuno intervenire per garantire la sostenibilità economica nel triennio 2025–2027.
Le nuove indennità mensili saranno: sindaco 7.540,15 euro; vice sindaco 5.655,11 euro, assessori e presidente del consiglio 4.524,09 euro, vice presidente del consiglio 2.714,45 euro.
Una scelta che segna un cambio di passo rispetto al passato e che potrebbe riaccendere il confronto politico sul tema della gestione delle risorse pubbliche. La riduzione arriva dopo quasi due anni dall’adeguamento al rialzo: fino al 2023 l’indennità mensile del sindaco era di 4.734 euro, quella di assessori e presidente del consiglio circa 2.840 euro. Per i consiglieri comunali nessun sacrificio: continueranno a percepire 53 euro di gettone di presenza a seduta, ben oltre i precedenti 34 euro a seduta.