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Noto

Fuggì dalle violenze dell'ex lasciando la figlia con il "mostro". Assolta la madre

La revisione del processo cancella la pena di 6 anni per la donna che non portò con sé la bambina, abusata dal padre

31 Ottobre 2025, 11:58

Fuggì dalle violenze dell'ex  lasciando la figlia con il "mostro".  Assolta la madre

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Dopo essere stata condannata in via definitiva a sei anni di reclusione e, soprattutto, alla perdita della potestà genitoriale, ha ottenuto il proscioglimento grazie alla revisione del processo. Protagonista della rocambolesca vicenda giudiziaria è una donna di 26 anni, madre di una bambina che aveva subito abusi sessuali dall’ex compagno 47enne. Seppur vittima di maltrattamenti e di violenze, per i quali era parte offesa, era stata condannata perché, per paura di ritorsioni, non aveva protetto la bambina dalle attenzioni perverse dell'uomo.


La vicenda ha come scenario Noto e prende corpo l’11 novembre 2020 quando la donna denuncia l’ex compagno. Quel giorno era riuscita a sfuggire alla furia dell’uomo, scappando di casa per andare al pronto soccorso a farsi medicare le ferite al polso e alla schiena.
Minacce, insulti, lesioni, privazioni, sequestro del telefonino, divieto di parlare con i suoi parenti erano le vessazioni subite dalla vittima, destinata ad una casa protetta. Le tante violenze subìte negli anni non erano mai state denunciate dalla donna per paura di ritorsioni da parte del compagno.


Le indagini avevano permesso agli inquirenti di raccogliere dichiarazioni anche su ripetuti atti sessuali commessi dall’uomo ai danni della figlia in tenerissima età. Abusi cui l’imputato non era nuovo perché in passato aveva abusato anche di un’altra figlia, avuta nella precedente relazione, cosa che gli era costata già una condanna per pedofilia. Pur essendo a conoscenza degli episodi di abusi sessuali ai danni della bambina, la madre non avrebbe denunciato l’uomo anche per paura di perdere la figlioletta. Da parte offesa, quindi, per i maltrattamenti subiti dall’ex compagno, la donna era passata contestualmente a quella di imputata per avere omesso di impedire gli atti sessuali e non avere preso la bambina con sé quando aveva deciso di scappare via di casa.


In primo grado il tribunale di Siracusa aveva condannato l’uomo a 10 anni e 8 mesi di reclusione (in continuazione con la precedente sentenza) e aveva inflitto alla madre “omissiva” una pena di sei anni, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e perdita della responsabilità genitoriale. La sentenza era divenuta irrevocabile il 14 novembre 2023.
Il 7 maggio scorso, la Procura generale di Catania ha avanzato alla Corte d’Appello di Messina la richiesta di revisione del processo soltanto nei confronti della madre della bambina. I giudici avevano accolto l’istanza e pronunciato sentenza di proscioglimento “perché il fatto non sussiste”. La donna è tornata in libertà ma, ciò che più conta, potrà nuovamente riabbracciare la figlioletta.