Magistratura
Addio a Roberto Pennisi, il magistrato che sfidò la 'ndrangheta
Dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria alla Direzione nazionale antimafia, una vita di servizio, coraggio e impegno civile anche dopo il pensionamento
												Roberto Pennisi
È scomparso il magistrato Roberto Pennisi, figura di primo piano nella lotta alla criminalità organizzata, originario di Acireale. La notizia della sua morte ha profondamente colpito la magistratura e la società civile, che lo ricordano come un uomo riservato, instancabile e totalmente devoto alla legalità. Nel corso della sua carriera ha ricoperto incarichi di grande rilievo: prima alla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Reggio Calabria, poi come sostituto procuratore presso la Direzione nazionale antimafia. Pennisi ha affrontato con coraggio e determinazione la ’ndrangheta, tra le organizzazioni criminali più radicate e pericolose del Paese. Nonostante le minacce, non ha mai arretrato, incarnando con umiltà e fermezza il ruolo di servitore dello Stato.
Anche dopo il pensionamento, ha continuato a intervenire nel dibattito pubblico, denunciando criticità e resistenze nel contrasto alle mafie. Roberto Pennisi non è stato solo un uomo di legge, ma un uomo d’onore nel senso più autentico: la sua vita testimonia che si può servire lo Stato con passione, sacrificio e coerenza.
Foto da Acireale Social