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I dettagli dell'inchiesta

Assunzioni, gare e concorsi truccati nella Sanità siciliana: Cuffaro al vertice di «un comitato di affari occulto»

I magistrati di Palermo accusano l'ex governatore di «lobbysmo illecito». Avrebbe usato la sua influenza politica per manovrare appalti e chiedere assunzioni. In un caso sarebbe stato anche tramite di denaro

Salvo Catalano, Laura Distefano

04 Novembre 2025, 15:49

16:09

cuffaro inchiesta

Appalti truccati nell'Asp di Siracusa, dove sarebbe stata favorita la Dussman Service in cambio di assunzioni dettate dalla politica. Un concorso per Oss truccato all'azienda sanitaria di Palermo Villa Sofia-Cervello. Appalti pilotati al consorzio di bonifica della Sicilia occidentale.

C'è tutto questo tra le accuse che la Procura di Palermo avanza nei confronti dei politici Totò Cuffaro (ex governatore della Sicilia), Saverio Romano (leader di Noi Moderati), Carmelo Pace (capogruppo della Dc all'Ars), di una serie di manager della sanità, imprenditori e funzionari pubblici. Tutti insieme, si legge in uno dei capi d'imputazione, «condizionavano la definizione di concorsi, gare, appalti e procedure amministrative in cambio di somme di denaro, assunzioni in aziende, posti di lavoro, contratti di sub-appalto, conseguiti o promessi». 

«Al vertice dell’associazione» ci sarebbe Cuffaro, «implicato anche nella diretta commissione dei reati del sodalizio criminale, in particolare, tra l’altro, spendeva per i fini associativi la sopradescritta influenza», con lo scopo di «consolidare un comitato di affari occulto in grado di infiltrarsi e incidere sulle attività della Regione Sicilia». In un altro punto la sua attività viene descritta come «lobbysmo illecito». A Pace viene invece contestato il ruolo di «organizzatore all'interno dell'associazione», considerato tramite tra Cuffaro, funzionari pubblici, imprenditori. 

Il tribunale, a fronte della richiesta della Procura di arresti domiciliari e misure interdittive, ha convocato i vari indagati per gli interrogatori tra l'11 e il 14 novembre. In particolare i politici Cuffaro (che dovrà rispondere dai capi d'imputazione: corruzione aggravata, turbativa d'asta e associazione a delinquere semplice) Romano e Pace dovranno comparire il 14 novembre alle 9.30.

IL CONCORSO PER OSS TRUCCATO A VILLA SOFIA
Uno dei capi di imputazione che coinvolge Totò Cuffaro conduce all'ospedale Villa Sofia-Cerbello di Palermo. Secondo la tesi degli inquirenti, sarebbe stato truccato il concorso pubblico indetto dall'azienda sanitaria per la copertura di 15 posti a tempo indeterminato ed a tempo pieno di Operatore Socio Sanitario tramite stabilizzazione.

In particolare Roberto Colletti, commissario straordinario prima e direttore generale poi dell'azienda Villa Sofia-Cervello, e Antonio Iacono, direttore del Trauma Center e presidente della Commissione esaminatrice del concorso, avrebbero accettato «utilità e promesse di favori, incarichi e sostegno politico» da Cuffaro e da Vito Raso - ex braccio destro di Cuffaro e attuale segretario particolare dell’assessora alla Famiglia Nuccia Albano (anche lei Dc, quest'ultima non indagata) - «intermediari di riferimento con i vertici dell’amministrazione regionale».

In particolare, nel concorso sarebbero risultati vincitori «soggetti segnalati da Cuffaro, con il contributo di Raso, parte attiva nella consegna delle tracce del concorso in anteprima dai pubblici ufficiali ai candidati, nel corso del tempo e in più occasioni». In cambio Colletti, grazie a Cuffaro, avrebbe ricevuto la conferma della propria nomina a direttore generale dell'azienda Villa Sofia-Cervello e Iacono avrebbe ottenuto da Cuffaro «le promesse di conseguire l'incarico di Direttore dell'Unità di Anestesia e Rianimazione della medesima Azienda Ospedaliera». Per questo Cuffaro, Raso, Colletti e Iacono sono indagati in concorso per corruzione aggravata per atto contrario ai doveri d'ufficio e turbativa d'asta.

GLI APPALTI AL CONSORZIO DI BONIFICA DELLA SICILIA OCCIDENTALE
Altro capo d'imputazione riguarda gli appalti al Consorzio di bonifica della Sicilia occidentale. Secondo la Procura Giovanni Giuseppe Tomasino, direttore generale del Consorzio, avrebbe «orientato, anche mediante collusioni e accordi occulti, l'esito degli appalti che sarebbero stati in futuro aggiudicati». In particolare a essere favorite sarebbero state imprese rappresentate o sostenute da Alessandro Vetro, procuratore speciale della S.M. srl e amministratore unico della M.G.V. Costruzioni.

Vetro in cambio avrebbe consegnato somme di denaro al direttore Tomasino non direttamente, ma tramite Cuffaro e Carmelo Pace, capogruppo della Dc all'Ars, «intermediari di riferimento - si legge nel capo d'imputazione - in grado di esercitare influenza sul Tomasino per avergli accordato sostegno e appoggio, anche politicamente». Per questo Cuffaro, Pace, Vetro e Tomasino sono accusati dei reati di turbativa d'asta e corruzione in concorso. 

GARA E ASSUNZIONI ALL'ASP DI SIRACUSA
Alessandro Maria Caltagirone
– nel suo ruolo di pubblico ufficiale come commissario straordinario e poi direttore generale dell'Asp di Siracusa – assieme a Cuffaro («che aveva avvallato e sponsorizzato – annotano i pm di Palermo - la nomina in quel ruolo»), Antonio Abbonato, Ferdinando Aiello e Saverio Romano che avrebbero «curato l'intermediazione con la Dussman Service srl) e Sergio Mazzola, comproprietario di Euroservice srl» al fine di compiere atti contrari ai doveri d'ufficio avrebbero accettato la promessa di contratti, assunzioni, subappalti e altri vantaggi patrimoniali che Mauro Marchese e Marco Dammone, rispettivamente rappresentante legale e funzionario commerciale della Dussman, offrivano in diverse occasioni.

L'appalto che sarebbe stato al centro del patto corruttivo è la “gara ausiliariato” bandita dall'Asp nel 2024: che grazie all'intervento degli indagati sarebbe stata aggiudicata alla Dussman. E in cambio Cuffaro avrebbe ottenuto il miglioramento delle condizioni di due dipendenti “segnalati” proprio da lui. E inoltre ci sarebbe stata la promessa di futuri appalti concessi da Dussman ad altre ditte, fra cui Euroservice. Questo avrebbe portato un vantaggio a Mazzola, che sarebbe stato “presentato” da Romano a Marchese e Dammone.

Per i pm, quindi, Paolo Emilio Russo, Paolo Bordonaro e Vito Fazzino, in qualità di componenti della commissione aggiudicatrice della gara-ponte mediante per l’affidamento dei Servizi di Ausiliariato/Supporto e Reception”, Giuseppe Di Mauro – in veste di Rup – avrebbero turbato la competizione con collusioni e promesse favorendo la Dussman. Precisamente Aiello, «su mandato di Cuffaro e Romano, assieme a Marchese e Dammone», avrebbe indotto Caltagirone a sfruttare la propria posizione di vertice all'Asp con i componenti della commissione al fine di assicurare che la Dussman vincesse la gara. Russo, Bordonaro, Fazzino e Di Mauro a quel punto avrebbero concertato il rinvio a data da destinarsi della seduta al fine di avere conferma dell'accordo illecito.