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Totò Cuffaro e le maliziose allusioni sul manager dell'Asp di Agrigento: «Lo fanno ubriacare e gli fanno firmare le carte e poi manco se lo ricorda»

Le cimici dentro la casa palermitana dell'ex Governatore portano alla luce anche aspetti della gestione di aziende sanitarie delle altre province. Con qualche battuta anche da osteria

Fabio Russello

11 Novembre 2025, 14:55

Totò Cuffaro e le maliziose allusioni sul manager dell'Asp di Agrigento: «Lo fanno ubriacare e gli fanno firmare le carte e poi manco se lo ricorda»

L'auto di Colletti che arriva a casa di Cuffaro a Palermo

L’abitazione di via Scaduto a Palermo di Salvatore Cuffaro è come una scatola che si apre alle orecchie degli investigatori del Ros che l’hanno messa sotto controllo ascoltando le conversazioni dell’ex Governatore con i suoi amici. Si parla di tante cose ma spesso di accordi e pettegolezzi che hanno sullo sfondo la gestione della sanità pubblica. Come quello relativo a un ex manager dell’Asp di Agrigento “accusato” da Cuffaro di firmare carte mentre al ristorante lo fanno ubriachare.

È il caso di una intercettazione del 12 giugno dell’anno scorso. È mattina e Cuffaro convoca a casa sua Roberto Colletti, Commissario Straordinario dell’Azienda Ospedaliera Riunita - Villa Sofia – Cervello, e Antonio Scaduto che è presidente della commissione d’esame per la stabilizzazione degli Oss al Villa Sofia - Cervello di Palermo. Al centro della questione ci sono i concorsi interni. A un certo punto però il discorso va sulle politiche regionali e sullo scacchiere dei manager. Cuffaro, pur senza mai nominarlo, avverte: “Quello di Agrigento potrebbe cambiare perché Iacolino (Salvatore, il super dirigente della Sanità siciliana) lo vuole levare”.

E il perché lo spiega proprio l’ex presidente della Regione indagato e sul cui capo pende una richiesta d’arresto della Procura di Palermo: «Lo fanno ubriacare e gli fanno firmare le delibere mentre è dentro il ristorante ed è diventato lo zimbello di tutti. Poi la mattina le delibere firmate sono pubblicate e lui dice “ma queste io le ho firmate? Io non me lo ricordo”, ma no una volta, due volte, tre volte, quattro volte».

Al che Iacono riflette: «Agrigento è stata sempre una piazza molto difficile». E Cuffaro ci mette il carico: «Sì ma quello minchione di Gallo, se lo porta, lo fa ubriacare, capace che lo fa scopare pure». L’ex presidente fa solo il cognome e non fa il nome di battesimo. Gallo potrebbe essere il deputato di Forza Italia Riccardo Gallo, politico di lungo corso e molto influente nelle scelte sulla Sanità nel territorio. Tanto è vero che in una intercettazione successiva, del luglio 2024, Giovanni Tomasino, Direttore del Consorzio di Bonifica, racconta a Cuffaro di una conversazione con il deputato Carmelo Pace al quale proprio Iacolino avrebbe confidato che il presidente della Regione Renato Schifani gli avrebbe detto di andare d’accordo con Gallo.