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la svolta

Terme di Sciacca, ecco il nuovo bando della Regione: servono 50 milioni e c'è tempo fino a febbraio

Il presidente Schifani: «Diamo un segnale concreto di rilancio per un settore strategico come quello termale»

Redazione La Sicilia

13 Novembre 2025, 18:47

Terme di Sciacca

La Regione Siciliana ha pubblicato il nuovo bando per il rilancio e la riqualificazione delle Terme di Sciacca. L’avviso è rivolto agli operatori economici interessati a presentare proposte di partenariato pubblico-privato, mediante la formula della finanza di progetto, per un investimento complessivo di 50 milioni di euro. La procedura comprende affidamento in concessione, progettazione, esecuzione dei lavori e gestione dell’intero complesso termale.

Scadenze e presentazione delle offerte

  • Richiesta chiarimenti: 6 febbraio 2026
  • Sopralluogo: entro 20 febbraio 2026
  • Invio offerte: entro le ore 12:00 del 27 febbraio 2026, esclusivamente tramite la piattaforma telematica TuttoGare (vai alla piattaforma).
«Con questo bando – afferma il presidente della Regione, Renato Schifani – diamo un segnale concreto di rilancio per un settore strategico come quello termale. Abbiamo recepito le indicazioni degli operatori e superato le criticità del passato, rendendo l’avviso maggiormente in linea con le dinamiche del mercato e le migliori pratiche europee. È un progetto che guarda lontano: potrà generare nuova occupazione qualificata, destagionalizzare i flussi turistici e valorizzare le straordinarie risorse naturali della Sicilia».

Principali novità

  • Durata della concessione del compendio immobiliare: fino a 99 anni (rispetto ai 30 precedenti), per consentire adeguati tempi di ammortamento.
  • Concessione mineraria: 30 anni, rinnovabile.
  • Eliminata la soglia minima del 51% di co-investimento privato, fermo restando l’obbligo di un apporto significativo di risorse proprie.
  • Introdotto un requisito di fatturato medio annuo minimo di 5 milioni di euro negli ultimi tre esercizi.
  • Canone della concessione mineraria ridotto allo 0,5% del fatturato annuo, come previsto dalla norma voluta dal governo Schifani e approvata dall’Ars.
  • Possibilità di combinare le risorse FSC con altri fondi pubblici aggiuntivi anche nella fase gestionale, per rendere l’operazione più competitiva e sostenibile nel lungo periodo.