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IL CASO

«Larimar si è suicidata»: cosa dice la perizia della Procura sulla ragazza trovata impiccata a Piazza Armerina

Fin dall’inizio i genitori hanno sostenuto che la loro figlia è stata uccisa, ma l'esame dei periti esclude questa ipotesi

Laura Mendola

14 Novembre 2025, 11:18

Larimar Annaloro

Larimar Annaloro

Larimar Annaloro, la studentessa di 16 anni che è morta lo scorso anno a Piazza Armerina, si è suicidata. Non ci sono dubbi per i periti della Procura dei Minori di Caltanissetta che già da diverse settimane hanno depositato sulla scrivania del procuratore Rocco Cosentino gli esiti dell’esame autoptico effettuato sul corpo della ragazzina trovata impiccata ad un albero nella zona verde dell’abitazione di contrada Malcristiano, in una zona distante 7 chilometri dal centro abitato, all’inizio di novembre dello scorso anno. Un gesto estremo da parte della giovane che quella maledetta mattina avrebbe avuto un acceso alterco con una compagna per la contesa di un ragazzo con cui chattava.

Fin dall’inizio i genitori, che nel frattempo hanno cambiato avvocato, hanno sostenuto che la loro figlia è stata uccisa, la perizia è stata chiara anche perché il medico legale incaricato dalla procura per i minori di Caltanissetta (che ha competenza anche sulla provincia di Enna) hanno analizzato ogni aspetto e il corpo della giovanissima non ha dato una lettura differente rispetto al sopralluogo effettuato dagli agenti del commissariato di Polizia di Piazza Armerina insieme a quelli della Squadra mobile che sono sopraggiunti subito dopo visto che fin da subito si è alzato un polverone mediatico sul possibile coinvolgimento di qualche conoscente della giovane vittima. Non si sa nulla, invece, sulla denuncia sporta alla Procura di Enna per l’ipotesi di reato di omicidio.

Dell’indagine su “revenge porn” al momento tutto tace. Dai dodici cellulari sequestrati qualche settimana dopo la tragedia c’è una mole considerevole di dati che vanno analizzati in ogni suo aspetto e vanno anche intrecciati con altre comunicazioni scambiate tra i giovani della città del Mosaico subito dopo la tragedia della pallavolista che aveva un futuro roseo nel mondo dello sport. Dopo un anno da quella tragedia a Piazza Armerina il tempo scorre normalmente, ci sono i manifesti funebri che ricordano l’anniversario della morte della studentessa, mentre la sua tomba viene arricchita di fiori da parte dei genitori che hanno gridato per settimane la loro rabbia per una tragedia che, forse, si sarebbe potuta evitare se la loro figlia più piccola fosse riuscita a parlare con loro e a mostrare le sue preoccupazioni.