×

IL CASO

Nel nome della madre: la battaglia di Giovanna per dare un nuovo cognome alla figlia uccisa dal papà

La strada si è rivelata in salita. Le leggi attuali hanno finora impedito questo cambiamento post-mortem

Simone Russo

14 Novembre 2025, 13:42

Nel nome della madre: la battaglia di Giovanna per dare un nuovo cognome alla figlia uccisa dal papà

Sono trascorsi 11 anni da quel tragico 21 agosto 2014, quando a San Giovanni La Punta la piccola Laura Russo venne strappata alla vita nel sonno, per mano del padre. Un dolore indicibile che ha segnato per sempre la vita di Giovanna Zizzo, la madre, la cui esistenza è da allora votata a una missione di giustizia morale e giuridica: cambiare il cognome della figlia defunta.

Giovanna Zizzo non accetta che il nome della sua bambina rimanga legato all’uomo che l’ha uccisa. Una battaglia che, sebbene non possa restituire la vita a Laura, mira a restituirle identità, dignità e rispetto nel ricordo. Nel 2020, un primo, significativo traguardo è stato raggiunto per i tre fratelli di Laura: Andrea, Marika ed Emanuele. Dopo un lungo e faticoso iter burocratico, sono riusciti a rinunciare al cognome paterno Russo, assumendo legalmente il cognome della madre, Zizzo. Un atto di profondo rifiuto e di coesione familiare, uniti nel ripudio del gesto omicida e nel desiderio di distacco.

Per la povera Lauretta, tuttavia, la strada si è rivelata molto più complessa. Le leggi attuali, o la loro interpretazione, hanno finora impedito questo cambiamento post-mortem, nonostante l’evidenza del dramma. La signora Zizzo, lungi dall’arrendersi, ha intrapreso un percorso che l’ha portata dalle aule di giustizia fino alle istituzioni più alte.

Il momento di svolta è arrivato grazie all’avvocato Chiara Nasca. «L’avvocato Nasca – spiega la signora Zizzo – mi guardò e mi disse: “Giò, posso provare a scrivere una relazione affinché finalmente Laura possa chiamarsi Zizzo?”».

L’avvocato Nasca ha redatto una relazione dettagliata, ben più di un atto burocratico, un documento diventato il fondamento di una proposta di legge che è stata presentata fino alla Camera. L’obiettivo è consentire il cambio di cognome delle vittime di omicidio parentale.

«La proposta – spiega la signora Zizzo – non rappresenta solo un atto formale, ma un riconoscimento morale e giuridico della dignità di mia figlia e di tutte le vittime di violenza. Quella legge, se approvata, restituirebbe identità, rispetto e memoria non solo a Laura, ma a tante altre famiglie che hanno conosciuto un dolore indicibile. Era, ed è, un atto di giustizia». Nonostante l’impegno, il sacrificio, i viaggi e le notti insonni, l’iter legislativo si è bloccato. La risposta istituzionale è stata semplice e disarmante: «Ci vuole tempo».

«Questa non è una battaglia contro qualcuno – conclude la signora Zizzo – ma per qualcuno. Per Laura. Per tutte le vittime. Per tutte le madri, nonni, famiglie che vivono un dolore che non dovrebbe esistere». Giovanna Zizzo conclude il suo appello con una promessa: «Io continuerò. Con Determinazione. Con Dignità. Con Amore».