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Il caso

Agrigento, lo stop del Tribunale al Comune: «Non puoi pignorare i conti correnti dei morosi delle tasse non riscosse»

L'Ufficio tributi ha emesso ottomila avvisi di pagamento, in 1.400 casi le banche hanno bloccato i conti. Un avvocato ha smontato e bloccato la procedura

Lorenzo Rosso

15 Novembre 2025, 06:00

Agrigento, lo stop del Tribunale al Comune: «Non puoi pignorare i conti correnti dei morosi delle tasse non riscosse»

L’Ufficio Tributi del Comune di Agrigento sceglie di procedere alla riscossione diretta dei tributi non pagati (IMU e altre imposte comunali) ed ottiene, per il recupero delle somme, la collaborazione di alcuni istituti di credito operanti sul territorio. Questi ultimi, al fine di ottenere il dovuto per il Comune, optano per il blocco immediato dei conti correnti dei morosi. Ma l’operazione ieri mattina, almeno nel primo caso, è stata stoppata dai giudici del Tribunale di Agrigento, sezione Esecuzioni Mobiliari.

Appena pochi giorni fa il sindaco Franco Miccichè in una nota aveva annunciato l’intenzione di dare la caccia ai morosi delle tasse comunali, evidenziando come nel bilancio figurino ben dodici milioni di euro di mancati incassi, relativi a tasse comunali risalenti al 2016. Per questo motivo sono stati emessi dall’Ufficio tributi del Comune, ottomila avvisi di pagamento ad agrigentini morosi, ma solo 1.400 di questi hanno dato luogo, dopo tutte le procedure previste, all’attivazione di pignoramenti. Questi ultimi stanno avvenendo attraverso il blocco dei conti bancari intestati ai morosi.

Di qui le diverse segnalazioni, le proteste e i ricorsi al Tribunale, di cittadini che, in alcuni casi, il pignoramento avrebbe interessato anche l’intero saldo del conto corrente, anziché solamente l’importo dovuto.

Ieri mattina un legale del foro di Agrigento che assiste alcuni cittadini morosi che hanno i conti correnti bloccati, ha ottenuto dal giudice la sospensione immediata del pignoramento nei confronti del suo assistito, riconoscendo che non si può procedere in violazione delle norme che tutelano pensioni, stipendi e trattamenti assistenziali.

“Il Tribunale – spiega l’avvocato Pierluigi Cappello – ha sospeso il pignoramento del Comune nei confronti di un mio assistito, un anziano che aveva ricevuto l’importo della sua pensione sul conto corrente e che si è poi trovato a non poter più operare. La banca avrebbe dovuto applicare la legge e lasciare intatto il cosiddetto minimo vitale. Invece ha bloccato tutto costringendo il cittadino a fare ricorso in Tribunale”.

La notizia di 1.400 pignoramenti in corso, da parte del Comune di Agrigento, ha destato non poca preoccupazione tra i cittadini creando un allarme sociale tra le famiglie meno abbienti. Su questi pignoramenti nei giorni scorsi era intervenuto anche il Cartello Sociale “Giustizia e Solidarietà” composto da componenti dell’Ufficio di Pastorale Sociale della Diocesi e da rappresentanti dei sindacati CGIL, CISL e UIL, che avevano rivolto un appello al Comune, esprimendo “profonda preoccupazione per le difficoltà che in questi giorni stanno vivendo numerosi cittadini, colpiti da provvedimenti di pignoramento dei conti correnti per il recupero di tributi comunali non versati. Il senso di giustizia che anima la vita sociale non può mai essere disgiunto da equità, proporzione e attenzione ai più deboli. In un contesto economico ancora segnato dalla precarietà, dall’aumento del costo della vita e da situazioni di reale indigenza, misure di riscossione drastiche rischiano di aggravare il disagio delle famiglie già provate, generando sfiducia e ulteriore emarginazione”.