l'esposto
La selezione degli autisti del 118 affidata con un ribasso del 99, 57% e i dubbi del Pd: «Troppe ombre, esposto alla Procura di Palermo e all'Anac»
Il bando della Regione vale oltre 15 milioni e la ditta che si è aggiudicata l'appalto ha fatto una offerta monstre: «E' un altro torbido affare della sanità siciliana?»
Il Partito democratico siciliano accende i riflettori sul bando affidato dalla Regione Siciliana alla società interinale Temporary per la selezione degli autisti-soccorritori del 118, definendolo «un’operazione piena di ombre». «Parliamo di un appalto da 15 milioni di euro, con 759.530 euro di ricavi previsti per la società aggiudicataria del servizio di selezione. E cosa fa Temporary? Presenta un ribasso del 99,57%, rinunciando a 756.368 euro e accontentandosi di appena 3.000 euro di margine. È evidente che una dinamica del genere è paradossale e merita di essere chiarita fino in fondo», afferma Peppe Calabrese, capo della segreteria regionale del Pd Sicilia.
Alle perplessità economiche si sommano quelle sul meccanismo di reclutamento. «La Regione infatti – spiega Calabrese – ha scelto il sistema del click day, aperto il 3 settembre 2025 alle 11. Molti candidati, però, hanno trovato la piattaforma immediatamente bloccata e inaccessibile. Alcuni sono riusciti a iscriversi, altri no. E a quel punto Temporary decide di considerare solo i primi 750 partecipanti, selezionando al loro interno i circa 100 autisti da assumere, senza alcuna spiegazione sui criteri adottati».
Una scelta che, secondo il dirigente dem, non regge sotto il profilo della trasparenza: «Non siamo né davanti a un vero click day, perché non assumono i primi in ordine cronologico, né davanti a una selezione per titoli, perché il sistema non prevede una meritocrazia chiara. Siamo di fronte a un metodo arbitrario inaccettabile per un servizio delicato come l’emergenza-urgenza sanitaria».
Il Pd ha già depositato un’interrogazione all’Assemblea regionale siciliana e annuncia un ulteriore atto di sindacato ispettivo in Parlamento. Il partito si rivolgerà inoltre alle autorità competenti – Procura della Repubblica e Autorità nazionale anticorruzione in primis – «per far luce su un altro torbido affaire della sanità siciliana».