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«Agrigento non resterà senz'acqua», Schifani annuncia un prestito ponte ad Aica per pagare il debito con Siciliacque

Venti milioni da rimborsare in dieci anni. Il monito del presidente: «La popolazione non può soffrire per gli errori degli amministratori»

Fabio Russello

25 Novembre 2025, 20:52

La sede di Aica

Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, in un’intervista sulla crisi idrica nell’Agrigentino e sul caso Aica, ha delineato una via d’uscita. «Gli agrigentini - ha spiegato - non pagheranno gli errori dei loro amministratori e non rimarranno senz'acqua. Ho parlato con i vertici di Sicilacque e non ci sarà alcuna interruzione del flusso idrico. E questo grazie all’intervento della Regione che destinerà 10 milioni nel 2026 e altri 10 nel 2027 vincolati al pagamento del debito verso Siciliacque che Aica dovrà restituire in dieci anni. Il principio deve essere chiaro: è finita l’era in cui la Regione interveniva sistematicamente su anomalie e responsabilità altrui».

L’allarme sulla intenzione di Siciliacque di regolare la questione del debito milionario aveva creato polemiche in tutto il territorio, con la vicenda che era anche finita sul tavolo del prefetto Caccamo per evidenti ricadute di ordine pubblico. Una situazione ingestibile in un territorio che già, storicamente, è costretto a convivere con turni di distribuizione idrica piuttosto lunghi e dove la popolazione si è dovuta munire di vasche per sopperire ai disservizi.

Siciliacque vanta da Aica un credito di oltre 23 milioni di euro tra mancato pagamento delle forniture pregresse (a partire da agosto 2023) e pure quelle correnti. Un debito per il quale non c’è stato nemmeno un accordo extragiudiziale. Una esposizione che - dice Siciliacque - mette a rischio il proprio equilibrio economico-finanziario. Siciliacque aveva però lasciato aperta una porta: «La misura verrà immediatamente sospesa qualora Aica provveda a regolarizzare la propria posizione». Ed è quello che, almeno secondo le parole di Schifani, dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.

i nel 2026 e altri 10 nel 2027 vincolati al pagamento del debito verso Siciliacque che Aica dovrà restituire in dieci anni. Il principio deve essere chiaro: è finita l’era in cui la Regione interveniva sistematicamente su anomalie e responsabilità altrui».

L’allarme sulla intenzione di Siciliacque di regolare la questione del debito milionario aveva creato polemiche in tutto il territorio, con la vicenda che era anche finita sul tavolo del prefetto Caccamo per evidenti ricadute di ordine pubblico. Una situazione ingestibile in un territorio che già, storicamente, è costretto a convivere con turni di distribuizione idrica piuttosto lunghi e dove la popolazione si è dovuta munire di vasche per sopperire ai disservizi.
Siciliacque vanta da Aica un credito di oltre 23 milioni di euro tra mancato pagamento delle forniture pregresse (a partire da agosto 2023) e pure quelle correnti. Un debito per il quale non c’è stato nemmeno un accordo extragiudiziale. Una esposizione che - dice Siciliacque - mette a rischio il proprio equilibrio economico-finanziario. Siciliacque aveva però lasciato aperta una porta: «La misura verrà immediatamente sospesa qualora Aica provveda a regolarizzare la propria posizione». Ed è quello che, almeno secondo le parole di Schifani, dovrebbe avvenire nei prossimi giorni.