il caso
Il pasticcio dell'acqua che si perde ad Agrigento, Aica dà la colpa a Siciliacque: «Hanno aumentato la portata senza dircelo»
E la società apre una indagine interna sul mancato allarme dell'addetto alla sorveglianza. Dispersi migliaia e migliaia di metri cubi
Un pasticcio che, in una città assetata come Agrigento, fa gridare allo scandalo. Ieri sui social è apparso un video con migliaia e migliaia di acqua che a cascata proveniva da uno dei serbatoio di accumulo che serve Agrigento. L'indignazione alla fine ha trovato una spiegazione con Aica, l'Azienda Idrica dei Comune della provincia di Agrigento, che dà la colpa a Siciliacque "colpevole" di non avere avvertito che avrebbe aumentato la fornitura da 140 a 160 litri al secondo e all'addetto alla sorveglianza che ha tardato a dare l'allarme e che per questo sarà sottoposto ad un procedimento disciplinare.
La spiegazione di Aica tecnicamente è questa: l'origine del disservizio è la portata in ingresso di Siciliacque superiore al previsto: 160 litri al secondo contro i 140 programmati, senza alcun preavviso né intese operative. L'eccesso avrebbe provocato un sovraccarico temporaneo dei serbatoi di compensazione, con conseguente sversamento. Aica ammette inoltre un ritardo nell'intervento dell'addetto alla sorveglianza, che non ha rilevato l'anomalia con la dovuta tempestività. e che sono state avviate verifiche interne e sono in arrivo misure disciplinari e correttivi organizzativi nei confronti di chi non è intervenuto prontamente.
La presidente del CdA, Danila Nobile, sottolinea: «Nessuno accetta sprechi di acqua potabile, ma non è colpa gestionale di AICA: abbiamo ricevuto extra senza avviso e mancato di reagire prontamente. Abbiamo avviato verifiche e correttivi». Il direttore generale, ing. Francesco Fiorino, conferma: «Situazione circoscritta, portate regolate e protocolli rafforzati con Siciliacque per evitare ricadute».
Aica ha inoltre annunciato un piano di monitoraggio congiunto con Siciliacque per garantire maggiore trasparenza e rapidità di risposta sulle portate in ingresso. «Il territorio merita fiducia: agiamo su operativo e organizzazione, prevenendo e correggendo gli sprechi», conclude Nobile. L'episodio riaccende le polemiche sulle dispersioni idriche croniche ad Agrigento, con associazioni come Legambiente che contestano la gestione.