la polemica
Il dibattito tra Varchi e Calenda in facoltà, scoppia il caso per il credito formativo "fantasma"
Seminario con Calenda e Varchi: la promessa di CFU scatena proteste, smentite e richiesta di rettifica del dipartimento
All’università divampa la polemica attorno al seminario “Quale futuro per la nostra terra”, organizzato dall’associazione Foro di Giurisprudenza con la partecipazione di Carlo Calenda, leader di Azione, e della deputata di Fratelli d’Italia Carolina Varchi previsto per oggi.
L’incontro, ospitato nell’aula magna “Vittorio Emanuele Orlando” del Dipartimento di Giurisprudenza e moderato dal costituzionalista Giuseppe Verde, si propone di affrontare temi come regionalismo, autonomia differenziata e prospettive economico-sociali della Sicilia. Un tema di grande attualità che, nelle intenzioni degli organizzatori, avrebbe dovuto attirare un pubblico ampio, soprattutto tra gli studenti.
A scatenare la bufera è stata però una locandina diffusa sui social dall’associazione, secondo cui la partecipazione avrebbe garantito agli studenti un credito formativo universitario (Cfu). Un annuncio che ha immediatamente sollevato dubbi e proteste, risultando privo di qualunque validazione da parte del dipartimento. Giurisprudenza ha infatti subito precisato fin da subito che né il consiglio di corso di laurea né la coordinatrice avevano ricevuto richieste di accreditamento o deliberato il riconoscimento del Cfu.
Un chiarimento tempestivo, arrivato mentre la locandina continuava a circolare sui canali social dell’associazione studentesca. Valeria Militello, docente di Fisica e Chimica, è intervenuta contestando l’iniziativa: «Eccessivo riconoscere un Cfu per un evento politico», ha scritto su Facebook, sottolineando come simili dinamiche alimentino la «corsa ai crediti» da parte degli studenti. Intanto è circolata una mail del prorettore Francesco Cappello, che si limitava a inoltrare la comunicazione del Foro per pubblicizzare il seminario. Nella richiesta originale inviata dal presidente del Foro di Ateneo, Alessandro Randazzo, non figurava alcun riferimento ai crediti formativi, confermando che la promessa del Cfu nasce esclusivamente dalla comunicazione dello stesso gruppo studentesco.
La vicenda è rimbalzata sul piano nazionale, con l’intervento del leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che ha definito «incredibile» l’ipotesi che l’Ateneo potesse concedere crediti per un confronto politico. Da qui l’invito ai vertici di Unipa a intervenire per chiarire la situazione. A seguito del crescente clamore, il dipartimento di Giurisprudenza ha diffuso un comunicato ufficiale: «Mai deliberato alcun Cfu», precisando inoltre di avere chiesto la rettifica immediata della locandina e della comunicazione errata. Il direttore Armando Plaia ha ricordato che «l’Università è luogo di elaborazione del pensiero critico» e che il dipartimento continuerà a vigilare sulla correttezza delle comunicazioni degli eventi ospitati, anche quando non organizzati direttamente.
Resta aperto il nodo principale: come sia potuto circolare l’annuncio del credito e perché la locandina non sia stata rimossa dai social.