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Guardia di Finanza

Truffa sull’indennità agricola all'Inps: scoperti 8.199 falsi braccianti ad Enna, indagine trasmessa anche a Catania

Una mega frode di 230 mila euro. L'inchiesta riguarda un'azienda agricola di Centuripe, denunciata la titolare

Laura Mendola

04 Dicembre 2025, 10:02

14:39

Truffa sull’indennità agricola all'Inps: scoperti 8.199 falsi braccianti ad Enna, indagine trasmessa anche a Catania

Una complessa indagine condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Enna, su delega della Procura della Repubblica, ha portato alla luce un articolato sistema di truffa nel settore agricolo. Al centro delle verifiche, un’azienda con sede a Centuripe (in provincia di Enna), sospettata di aver falsamente attestato migliaia di giornate lavorative per consentire ai propri dipendenti di percepire indebitamente l’indennità di disoccupazione erogata dall’INPS.

Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria insieme alla Sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura, hanno riguardato gli anni 2021 e 2022. Attraverso acquisizioni documentali, controlli sui conti correnti e riscontri sulla contabilità aziendale, le Fiamme Gialle hanno accertato la falsità di numerosi rapporti di lavoro e la fittizia dichiarazione di 8.199 giornate lavorative, con un danno stimato di 230.000 euro.

Secondo quanto ricostruito, l’azienda agricola provvedeva a bonificare regolarmente gli stipendi ai braccianti, i quali prelevavano poi in contanti le somme per restituirle alla titolare. In questo modo, i lavoratori risultavano formalmente impiegati, maturando i requisiti per l’indennità di disoccupazione, senza percepire realmente alcun salario.

La titolare dell’azienda è stata segnalata a piede libero per truffa aggravata ai danni dello Stato, mentre resta ancora al vaglio degli inquirenti la posizione dei falsi braccianti, molti dei quali residenti nella provincia di Catania.

«Ho appreso dell’indagine in corso sui presunti illeciti e ribadisco piena fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine - ha dichiarato in una nota il sindaco di Caltanissetta, Walter Tesauro -, affinché venga fatta completa chiarezza su una vicenda che, se confermata, rappresenterebbe un fatto grave e profondamente lesivo per l’immagine dell’Ente e per l’intera comunità».

Il primo cittadino ha sottolineato «la necessità di attendere gli esiti dell’indagine nel rispetto dei principi di tutela delle persone coinvolte e delle garanzie previste dall’ordinamento».

«È doveroso - ha affermato Tesauro - non emettere giudizi affrettati e lasciare che la giustizia faccia il suo corso nelle sedi competenti. Allo stesso tempo, ribadisco che l’amministrazione comunale non tollera alcun comportamento che possa compromettere legalità, trasparenza e corretto funzionamento della macchina amministrativa.»

Il sindaco ha ribadito la «piena collaborazione dell’Ente con l’autorità giudiziaria per ogni eventuale accertamento che si rendesse necessario». «La tutela dell’onorabilità dell’istituzione comunale e dei tantissimi dipendenti che ogni giorno lavorano con correttezza e senso del dovere - ha concluso Tesauro - resta per noi una priorità assoluta».