Aggressioni in carcere, il sindacato della polizia penitenziaria: «Le belle parole del ministro non bastano più»
Uilpa: dopo le violenzze all'Ucciardone e ad Augusta,servono più personale, spazi per il 14/bis e provvedimenti concreti, non solo le promesse di Nordio
Il carcere Ucciardone
"Non servono le belle parole del ministro ogni volta che accade un'aggressione in un carcere". Lo afferma Gioacchino Veneziano della Direzione nazionale della Uilpa Polizia Penitenziaria dopo le gravi aggressioni registrate nei carceri Ucciardone e di Augusta.
"Non riusciamo a capire davanti ad un sistema che registra ogni giorno una scia impressionante di violenza, con operatori di Polizia Penitenziaria aggrediti, feriti ed indagati, le uniche proposte di soluzioni che riceviamo si orientano tra aumento dei posti detentivi, indulti ed amnistie". Lo afferma Gioacchino Veneziano della Direzione nazionale della Uilpa Polizia Penitenziaria.
"La società è cambiata - chiosa il leader della Uil di settore in Sicilia - l’ordine pubblico subisce ogni giorno difficoltà nell’agire in sicurezza in qualsiasi situazione, sicuramente figlio di leggi che nel passato potevano essere giuste, ma oggi è sotto gli occhi di tutti la paura del comune cittadino, immaginate il concentrato di soggetti violenti all’interno di strutture carcerarie non idonee a gestire in sicurezza siffatta tipologia di popolazione detenuta".
"I non addetti ai lavori - insiste il sindacalista Uilpa Polizia Penitenziaria Sicilia - non sapranno mai il rischio altissimo di ricevere avvisi di garanzia ovvero finire in ospedale quando i Poliziotti Penitenziari affrontano operazioni per ristabilire ordine sicurezza e disciplina in spazi ristretti come le carceri, dove nessun manuale operativo e registrazione video potrà certificare la tensione unito al pericolo che in quei frangenti si espone il personale".
"Infine - conclude Gioacchino Veneziano - oltre al problema della carenza di personale e del sovraffollamento, l’aumentato vertiginoso per effetto delle reiterate condotte violente, si scontra con la mancanza di spazi per isolare i detenuti sottoposti al regime del 14/bis, e art. 32 ordinamento penitenziario, per questo che il ministro Nordio e la politica, a parte le belle parole, deve scongiurare con atti di legge concreti, lo stillicidio quotidiano di feriti ed indagati tra le file dei Poliziotti Penitenziari".