Le indagini
Il pasticciere ucciso a coltellate dall'abusivo, c'è un movente: «Il mancato pagamento del parcheggio»
La tragedia in strada che sconvolse la città. Ora la procura ha chiesto il rinvio a giudizio per il 37enne dello Zimbabwe per omicidio. Fissata l'udienza preliminare
La giustizia è l'unica cosa che chiedono i familiari e amici di Santo Re, il pasticciere ucciso a coltellate da Akhabue Innocent (conosciuto anche con lo pseudonimo di John Obama), 37enne dello Zimbabwe, il 30 maggio scorso in piazza Mancini Battaglia a Catania. Ora il sostituto procuratore Emanuele Vadalà e il procuratore aggiunto Fabio Scavone hanno chiesto il rinvio a giudizio per lo straniero accusato di omicidio e detenzione illegale di armi. La gup Marina Rizza ha fissato la data dell'udienza preliminare: il 13 febbraio 2026 l'imputato dovrà presentarsi al Palazzo di Giustizia di Catania. L'avviso è stato inviato anche alla moglie della vittima, mamma di una bimba di pochissimi mesi che è assistita dall'avvocato Alessandro Coco, e ai genitori e sorelle di Santo, assistiti dall'avvocato Salvatore Leotta.
Santo Re aveva solo 31 anni. Quel maledetto giorno aveva finito il turno alla pasticceria Quaranta - dove divideva la cucina assieme al padre-maestro - e con in mano un pacchetto di granite da portare alla compagna che lo aspettava per pranzo. Era sulla scivola che conduce al porticciolo di Ognina, dove aveva parcheggiato la macchina. A un certo punto Obama ha preso il coltello e gli ha sferrato i fendenti. Il giovane, con in mano la ferita, ha attraversato la strada chiedendo ai colleghi. Ma poi è morto per la gravità delle ferite. Quella tragedia ha scosso non poco Catania.
L'omicida fu arrestato in poco tempo. Molte cose furono dette nell'immediatezza dei fatti: tutte ricostruzioni mai riscontrate. Ma oggi, sulle carte della fissazione dell'udienza, c'è un capo d'imputazione dove c'è un movente scritto nero su bianco. Anzi un presunto movente, che è emerso al termine delle indagini della polizia coordinate dalla procura etnea. Innocent avrebbe agito spinto dai «futili motivi» che sarebbero costituiti dal mancato «pagamento della prestazione compiuta come parcheggiatore abusivo». L'imputato ha agito «con crudeltà» sferrando sei coltellate all'addome e agli arti superiori di Santo Re che poi è morto per arresto cardiocircolatorio in multiple ferite da arma bianca. Parole come coltellate. Perché non si può essere ammazzati per non aver dato un euro a un parcheggiatore abusivo. Non si può.

