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Cocaina, hashish e marijuana: i boss e le rotte del narcotraffico alla Noce e a Brancaccio
La conferenza stampa sul blitz antidroga: i contatti con la camorra e le nuove famiglie criminali
Fiumi di droga arrivavano dalla Campania o dalla provincia di Trapani, per essere riversati nelle piazze di Spaccio di Palermo. È quanto emerge dalle due inchieste della sezione antidroga della squadra mobile del capoluogo, coordinate dalla Dda, nella quale sono state scoperte alcune organizzazioni di narcotrafficanti che hanno mosso in Sicilia quantitativi importanti di droga. Il blitz ha colpito anche il mandamento mafioso della Noce e ha coinvolto 50 persone raggiunte da misure cautelari, tra queste, 25 sono legate all’indagine in cui sono stati sequestrati due quintali e mezzo di hashish e quattro chili di cocaina con l’arresto in flagranza di dodici persone.
Sono due le bande di narcos individuate tra ottobre 2022 e agosto 2023, nella prima delle due indagini. Uno dei gruppi criminali, con base a Palermo, era caratterizzato da legami di parentela tra gli affiliati, mentre l’altro aveva base in Campania e forniva la droga ai siciliani. Alcuni componenti della banda campana portavano avanti le trattative anche per conto di un clan camorrista che ha inviato droga sia nella provincia di Palermo che in quella di Catania.
Nella seconda indagine è stata scoperta una cellula criminale palermitana coinvolta in un grosso traffico di cocaina, hashish e marijuana tra Palermo e Trapani. La droga sarebbe arrivata nel capoluogo dalla zona di Marsala. Gli indagati, già coinvolti in inchieste di mafia, apparterrebbero ad ambienti criminali definiti di «rilevante caratura» nel corso della conferenza stampa sul blitz alla squadra mobile di Palermo. Sarebbe la prova del ruolo svolto dalle famiglie di Cosa nostra nell’approvvigionamento e nello smercio degli stupefacenti.
L'inchiesta della Dda, coordinata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Vito Di Giorgio, ha permesso di ricostruire l'ascesa di volti nuovi nell'organizzazione criminale e la ricomparsa di figure di riferimento alla guida delle famiglie. Tra questi ci sarebbe un anziano boss con un solido curriculum criminale in grado di orientare le scelte del mandamento della Noce. Il boss sarebbe imparentato con un vecchio reggente del mandamento, oggi in carcere.
Nell'altra inchiesta, sempre coordinata dalla Dda di Palermo, è stata svelata e smantellata una rete di smercio di cocaina, hashish e marijuana a Brancaccio, con l'emissione di un decreto di fermo a carico di 14 persone. Secondo gli inquirenti tra gli indagati ci sarebbero anche soggetti riconducibili a famiglie mafiose, i quali esercitano la loro influenza nel quartiere a sud di Palermo. Le indagini del commissariato, durate dal giugno 2024 al gennaio del 2025, hanno consentito di sequestrare 9,2 chilogrammi di hashish, 2,5 chilogrammi di marijuana e quantitativi minori di cocaina nonché di arrestare, in flagranza di reato, 11 persone.
Nelle indagini sarebbe emerso che oltre alle due piazze di spaccio fisiche in cui operavano i gruppi, quelle dello Sperone e di Bonagia in cui era venduto soprattutto hashsish, ci sarebbe stata una piazza di spaccio virtuale su un canale Telegram, su cui era possibile trovare droga in vendita e che era considerata più sicura dalla banda di Brancaccio. La foto profilo del canale era quella di Al Pacino nel ruolo di Tony Montana in Scarface, secondo quanto riferiscono gli investigatori.
La stessa banda di Brancaccio teneva una contabilità precisa di tutti i movimenti di denaro legati al narcotraffico, in un libro mastro che è stato trovato dagli investigatori.
«Desidero esprimere il mio più profondo apprezzamento per la vasta e articolata operazione condotta nella notte dalle forze dell’ordine in città, un intervento che ha colpito duramente le articolazioni della criminalità organizzata del mandamento della Noce e importanti traffici di sostanze stupefacenti attivi in diversi quartieri di Palermo. Il mio ringraziamento va al questore di Palermo, alla Squadra Mobile, al Servizio centrale operativo e agli uomini e alle donne del commissariato di Brancaccio, che con professionalità e dedizione hanno portato avanti un lavoro investigativo complesso e di grande valore per la sicurezza dei nostri concittadini. Un ringraziamento particolare va alla Dda, guidata dal procuratore Maurizio de Lucia, che ha coordinato con rigore e competenza un’indagine capace di far emergere nuovi assetti criminali e di contrastare con fermezza fenomeni gravissimi come le estorsioni e il traffico di stupefacenti».
«Questa operazione - prosegue Lagalla - dimostra ancora una volta quanto sia fondamentale il costante impegno delle istituzioni nella lotta alla mafia e a tutte le forme di illegalità che tentano di condizionare la vita economica e sociale della nostra città - ha aggiunto - Palermo è riconoscente a chi, ogni giorno, lavora per garantire legalità, sicurezza e libertà ai suoi cittadini».
