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Il blitz antidroga di Enna: uomini e donne tutti impegnati nello spaccio. Ecco chi era a capo del gruppo

Operazione "Little Horses": la casa trasformata in centro di smistamento e corrieri spregiudicati a piazzare la roba

Laura Mendola

18 Dicembre 2025, 13:25

Il blitz antidroga di Enna: uomini e donne tutti impegnati nello spaccio. Ecco chi era a capo del gruppo

È un giovane di 29 anni, Daniel Juan Pitta, l’unico dei tredici indagati finito in carcere al termine dell’operazione antidroga “Little Horses”, coordinata dalla Procura della Repubblica di Enna. Secondo gli inquirenti, sarebbe stato il personaggio più rilevante dell’organizzazione, colui che provvedeva all’acquisto di sostanze stupefacenti dalle province limitrofe, avvalendosi della collaborazione di familiari per reperire ingenti quantitativi di droga.

Le misure cautelari

Il Gip del Tribunale di Enna ha disposto gli arresti domiciliari per quattro persone. Si tratta di Vanessa Sperlinga, 25 anni; Agnese Gervasi, 25 anni; Cristian Grasso, 26 anni e Giuseppe Amaradio, 36 anni. Loro sono ritenuti collaboratori attivi nella distribuzione della droga. Sei indagati, tra i 23 e i 45 anni, sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Sono: Veronica Sperlinga, 30 anni; Giuseppe Tilaro, 39 anni; Greta Vetri, 29 anni; Maria Cristina Tilaro, 45 anni; Edoardo Fontanazza, 27 anni; Nicole Docci, 23 anni. Obbligo di dimora nei rispettivi comuni di residenza, con divieto di allontanarsi senza autorizzazione, per Vito Catalano, 24 anni di Sambuca di Sicilia in provincia di Agrigento, e Filippo Scialfa, 25 anni residente a Misterbianco, in provincia di Catania.

Gli interrogatori

Nei giorni scorsi tutti gli indagati sono stati sentiti dal Gip nel corso degli interrogatori preliminari. Alcuni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mentre altri hanno rilasciato dichiarazioni spontanee per chiarire la propria posizione, assistiti dai rispettivi legali.

Il contesto

L’inchiesta, avviata nell’ottobre 2024, ha permesso di ricostruire un sistema di approvvigionamento e distribuzione di hashish che operava stabilmente nel capoluogo ennese. Un episodio emblematico risale al dicembre scorso, quando due corrieri furono fermati con oltre due chili di hashish suddivisi in 21 panetti, già confezionati e pronti per essere immessi sul mercato locale.

Secondo gli investigatori, il principale indagato aveva trasformato la propria abitazione in un centro di smistamento della droga, frequentato da numerosi giovani, anche minorenni. Per la distribuzione si avvaleva di collaboratori “fidati”, soprannominati “cavallini”, da cui prende il nome l’operazione “Little Horses”.