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Il parere

Violentato dal branco, Roberta Bruzzone sul caso delle Madonie: «Sesso per umiliarlo»

«Non parliamo di bullismo, questa è una cosa che va oltre» Secondo la criminologa, il gruppo ha voluto punire l’undicenne «nella maniera più devastante possibile»

Luigi Ansaloni

20 Dicembre 2025, 07:00

07:52

Violentato dal branco, Roberta Bruzzone sul caso delle Madonie: «Sesso per umiliarlo»

«Non parliamo di bullismo, qui è una cosa che va ben oltre. Hanno utilizzato il sesso come forma di potere, per ribadire potere, scegliendo la cosa più umiliante che ci fosse. È un caso che va ben oltre il semplice bullismo e non deve essere equivocato o paragonato». Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa, uno dei volti più noti della tv nell’ambito della cronaca, analizza la terribile notizia del ragazzino di undici anni vittima di violenza sessuale nel Palermitana. Una vicenda che ha scosso non solo una comunità nelle Madonie, dove il giovanissimo risiede e ovviamente non è rivelata per proteggere la privacy del minore, ma che ha gettato, anche una volta, tanti, troppi dubbi su una società che sta diventando, ogni giorno di più, violenta e spietata.

«Quello che ho letto è devastante, perché si tratta di una cosa psicologicamente e fisicamente atroce per un ragazzino di quell’età - dice ancora la Bruzzone -. Senza voler fare nessun distinguo, ma è una cosa già tremenda per una ragazza, figurarsi per un uomo, con tutto il simbolismo e il significato che ci sta dietro». Secondo la criminologia «il branco ha deciso di punire nel modo peggiore la vittima, per chissà quali motivi che ovviamente non giustificano minimamente questo gesto. Chi è a capo di questo branco, perché c’è sempre un capo, ha voluto umiliare e infierire sul ragazzino. Dato che c’è stata una segnalazione mi auguro che verranno presi dei provvedimenti contro chi ha commesso questa atrocità», conclude la criminologa. Che sia una storia agghiacciante è fuor di dubbio, come può essere quella di un undicenne che subisce abusi fuori dalla scuola da un gruppo di ragazzini che frequentavano il suo stesso istituto.

L’episodio, dai contorni ancora da definire, è accaduto nei giorni scorsi in un paese delle Madonie, in provincia di Palermo. La famiglia ha denunciato gli abusi e la polizia ha avviato le indagini coordinate dalla Procura per i minorenni di Palermo che ha disposto l’audizione protetta del piccolo anche alla presenza di un psicologo, che si è svolta ieri. Il ragazzino, ovviamente, sarebbe devastato mentalmente e avrebbe delle difficoltà anche a uscire di casa.

È stato l’undicenne a raccontare alla madre, tornando dalla scuola, quello che aveva subito da altri compagni dell’istituto. È stata la donna ad accompagnarlo nel pronto soccorso dell’ospedale di Termini Imerese dove i medici hanno avviato i protocolli per le vittime di violenza sessuale. Le visite e gli esami hanno confermato la presenza di lesioni compatibili con gli abusi e il caso è stato segnalato alla Procura per i minorenni di Palermo. Dagli uffici giudiziari si mantiene il più stretto riserbo sull'inchiesta, in cui vittima e aggressori sarebbero tutti minorenni, con la procuratrice Claudia Caramanna che si limita a confermare che il suo ufficio è al lavoro sul caso.

Secondo quanto si è appreso, pare che l’undicenne sia stato vittima di ragazzini coetanei o un poco più grandi di lui che frequentano la stessa scuola media e che se hanno meno di 14 anni non sono penalmente perseguibili. Indagini sono comunque in corso per identificarli e per accertare se l’undicenne sia stato vittima di bullismo a scuola. Domande a cui potrà dare risposta l'indagine avviata dalla polizia giudiziaria delegata dalla Procura per i minorenni e che sta lavorando ad un caso che lascia sgomenti e senza parole.