Turismo
Linguaglossa: riapre il Rifugio Brunek
La struttura di quota 1.450 metri punta a diventare un punto di attrazione per tutte le stagioni con ristorazione, degustazioni ed eventi all’aperto. I nuovi gestori: «L’obiettivo è rilanciarlo soprattutto tra i giovani»
Riapre i battenti lo storico rifugio Brunek, situato sul versante nord dell'Etna, a quota 1.450. A benedire il nuovo edificio don Emanuele Nicotra, arciprete di Linguaglossa. A tagliare il nastro i tre nuovi gestori: Marco Fiore e Antonio Barbera, originari di Adrano, e Franco Puglisi, di Linguaglossa. Sono stati questi ultimi infatti che si sono aggiudicati la gara pubblica bandita dalla locale amministrazione comunale in seguito alla chiusura, per alcuni anni, del rifugio.
Il Brunek, seppur uguale nel suo esterno all'originaria struttura, presenta però un look totalmente rinnovato e accogliente al suo interno. La zona bar, coi tavoli per la ristorazione, è stata infatti trasferita al primo piano, mentre il piano terra vede una suite e al secondo tre camere. Recuperato, principalmente, un ampio spazio esterno che verrà utilizzato per la ristorazione, gli aperitivi e i servizi vari di degustazione.
Visione ampia e di grande respiro quella manifestata dai tre nuovi gestori, carichi di un entusiasmo che fa ben sperare. "Storico sì" - affermano Antonio Barbera, Marco Fiore e Franco Puglisi - ma intendiamo partire dalla sua grande tradizione per rilanciarlo ai giovani, farne un punto attrattivo grazie alle variegate offerte che verranno programmate: dalla ristorazione, alla degustazione, agli eventi vari e sempre nuovi che via via determineranno lo sviluppo e la nuova immagine del Brunek. È chiaro - continuano - che l'attenzione alla qualità sarà alta e in tale ambito puntiamo su una cucina di grande gradevolezza e prelibatezza. L'attenzione ai giovani, in tale programma, sarà massima, senza chiaramente trascurare le esigenze delle altre fasce di clienti.
Le novità vi sono anche sotto il profilo della offerta numerica che il nuovo Brunek, così come rinnovato, offre: Abbiamo all'interno 60 posti di ristorazione ma in estate, utilizzando lo spazio esterno, immerso nel fascino del Ragabo coi suoi pini secolari, si potremo raggiungere i 200 posti.
Da qui parte la nuova scommessa del Brunek: "Non più un rifugio da utilizzare in inverno soltanto, ma durante tutto l'anno". E sarà proprio l'utilizzo dell'area retrostante, ben arredata e all'interno del bosco, ad offrire non solo un'alternativa al tradizionale modo di utilizzo del rifugio ma, principalmente, il nuovo sistema di rilancio per una sua fruizione che copra tutte le stagioni.
"Casa dei Francesi" fu il primo nome attribuito al rifugio, nel 1950, epoca della sua originaria realizzazione, in quanto supporto al villaggio "margique", posto più a valle. Il nome Brunek nasce nel 1986, allorché venne ricostruito ad opera proprio della omonima ditta. Da allora varie gestioni si sono succedute. Quasi di fronte al rinnovato Brunek langue da decenni ormai il vecchio ed un tempo rinomato Villaggio Mareneve. Chissà che sulla scia di questo nuovo entusiasmo qualcosa di nuovo si possa muovere per il vecchio e glorioso villaggio?
Egidio Incorpora