la querelle
Inchiesta Liberty Lines: aliscafi malmessi e passeggeri lasciati a terra tra Egadi e Eolie
Il sindaco delle Egadi lancia un appello a Regione ed enti per i mezzi di riserva
Prima che venisse fuori, da Palazzo di Giustizia, la maxi inchiesta sulla Liberty Lines, le corse di aliscafo cancellate, venivano spesso spiegate a causa di condizioni meteo, anche quando il mare non era del tutto agitato. Adesso che c'è una indagine che sancisce, anche grazie alla viva voce degli indagati, l'esistenza di una flotta di mezzi veloci malmessa, quando c'è un collegamento che salta, dalle Egadi alle Eolie, le rotte maggiormente tartassate da cancellazioni e passeggeri rimasti a terra, o sulle isole, possiamo leggere, quando sussistono, "causa avaria". Aliscafi che si fermano, o devono tornare indietro al porto di partenza durante la navigazione, mezzi sostitutivi difficili da trovare.
Le ultime cancellazioni hanno colpito i collegamenti Milazzo-Lipari, Lampedusa-Linosa e Trapani-Marettimo. E se nei primi due casi i mezzi non si sono mossi dai porti di partenza, l'aliscafo, il "Sofia M.", che venerdì doveva raggiungere la più lontana delle Egadi, è tornato a Trapani con i suoi 50 passeggeri, per un'avaria durante la navigazione. Doveva far tappa a Favignana, dove diversi passeggeri sono rimasti sul molo in attesa di un aliscafo che è dovuto arrivare da Marsala per portarli a Trapani.
Il "Sofia M." è uno degli aliscafi inserito nella maxi indagine della magistratura trapanese, tra quelli maggiormente colpiti da avarie...nascoste o non dichiarate correttamente. Gli indagati intercettati sono stati ascoltati dai finanzieri a parlare dei guai dei mezzi navali veloci della Liberty Lines. «Se io ti facessi la nota dei lavori dell'"Ammarì" è stato in cantiere a Trapani ti rizzerebbero i capelli.. lesioni... te li farei diventare ricci...ti faccio vedere tutte le avarie che ha al timone», così parlava la Dpa Anna Alba con l'allora presidente del Cda Alessandro Forino, lo stesso che in un altro momento diceva: «Povera gente che cammina su sti aliscafi i passeggeri non sanno a che cosa vanno incontro».
Avarie non dichiarate e rischi per la pubblica incolumità. C’è da ricordare nel frattempo che molti indagati adesso sono liberi di muoversi dopo che il tribunale del Riesame di Palermo ha accolto sei dei sette ricorsi presentati. Rimane al momento, invece, l’amministrazione giudiziaria della Liberty Lines mentre si attende la decisione del tribunale del Riesame di Trapani dinnanzi al quale è stato discusso il ricorso per il dissequestro.
Ieri il sindaco delle isole Giuseppe Pagoto ha diffuso una nota, invitando a trovare soluzioni e non a fare polemiche. Come aveva fatto la presidente del Consiglio comunale, Giusi Monteleone, si è rivolto agli amministratori giudiziari della Liberty e all'assessore regionale alla Mobilità, Aricò: «Troppi annullamenti di corse. Al di là di ogni problematica - ha così detto - occorre posizionare almeno un mezzo di riserva subito disponibile per fronteggiare eventuali avarie e/o emergenze». Pagoto ha voluto riconoscere che venerdì, per i passeggeri rimasti in attesa a Favignana, in qualche modo la situazione è stata affrontata: «Grazie all'equipaggio, al personale di terra e di biglietteria ed alla compagnia, consentendo soprattutto a diversi bambini di rientrare a casa. Non si può vedere il porto di Trapani senza mezzi disponibili pronti a partire. Occorre intervento della Regione e degli altri enti preposti per una soluzione veloce». E se intervento deve essere adottato lo si deve fare nel giro di poco tempo per evitare che le festività diventino un’odissea per i pendolari del mare.