LA CURIOSITÀ
"Cu Tuttu U Cori": dalla Sicilia alla Corea del Sud, l'amore di Salvo La Rosa che conquista il mondo
L'espressione siciliana che ha superato le distanze: da Catania a Seoul. Il giornalista catanese ha trasformato il ricordo della nonna in un fenomeno virale che unisce culture.

C'è un'energia invisibile, eppure palpabile, che pulsa incessantemente tra il cuore vulcanico della Sicilia e ogni angolo del pianeta. Non è fatta di pietra o di mare, ma di pura emozione, un legame indissolubile intessuto in tre, semplici e potentissime, parole: "cu tuttu u cori".
Questa locuzione, che affonda le radici nella saggezza più profonda e nell'affetto più incondizionato della gente siciliana, è diventata l'inconfondibile marchio dell'anima di Salvo La Rosa. Da oltre quarant'anni, il celebre giornalista e conduttore televisivo catanese non si limita a raccontare la sua Terra; la vive e la trasmette con una passione così intensa da renderla contagiosa. Per lui, il racconto non è cronaca, è un atto d'amore.
"Cu tuttu u cori" (che in italiano risuona come "con tutto il cuore") non è per Salvo La Rosa un semplice, seppur efficace, slogan. È un talismano sentimentale, un giuramento sottovoce che custodisce una storia intima e preziosa. È la frase che sua nonna gli sussurrò da bambino, un'espressione di affetto, gratitudine e stima incommensurabili. Facendola propria, il conduttore ha scelto di onorare quella memoria e trasformarla nel suo modo più autentico per restituire al suo pubblico l'onda di calore che lo inonda ogni giorno.
Questo patto emotivo ha generato un fenomeno virale di una forza inaudita. L'hashtag #cututtuucori non è una tendenza passeggera, ma una presenza fissa tra i trend topic sui social network, una valanga digitale che testimonia l'affetto sconfinato. È la prova che l'autenticità di Salvo La Rosa – mai persa, dall'esordio sulla carta stampata “La Sicilia” al popolarissimo programma Insieme fino alla direzione artistica di emittenti di primo piano – è la vera chiave del suo successo, una chiave che apre le porte del cuore delle persone.
L'eco vibrante del #cututtuucori ha dimostrato di non conoscere barriere, né linguistiche, né geografiche. La prova più toccante e inaspettata è arrivata con il recente viaggio di Salvo La Rosa a Seoul, in Corea del Sud. Lontano migliaia di chilometri dalla nostra amata Isola, immerso nel dinamico cuore della capitale asiatica, l'affetto dei suoi fan è riuscito a raggiungerlo con una forza quasi mistica.
In un ritratto di famiglia che è una vera carezza all'anima, Salvo, sua moglie Daniela e il figlio Giuliano sono stati immortalati insieme a Mysong, che si è fatta ponte tra due culture apparentemente distanti. Non è bastata la traduzione letterale; c'è voluto un trasferimento di spirito. L'espressione siciliana ha trovato il suo esatto corrispettivo emotivo nella versione coreana: "maeumeul dama".
Questa traduzione non è stata un semplice passaggio di parole, ma un rafforzamento del concetto universale: l'amore, la gratitudine e la capacità di "fare le cose con il cuore" non hanno bisogno di interpreti. Superano i fusi orari, i dialetti e le usanze, trasformandosi in un linguaggio globale di empatia.
Le foto-ricordo, che uniscono due mondi sotto il segno dell'affetto e del “cu tuttu u cori”, sono la dimostrazione più luminosa di come Salvo La Rosa sia riuscito a esportare non solo la sua professionalità, ma soprattutto un messaggio incandescente di umanità e verità. La sua profonda "sicilianità" si è fatta volo, portando un pezzo del battito del cuore dell'Isola in ogni dove, confermando che i legami più forti sono quelli che non si vedono, ma si sentono, cu tuttu u cori.