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Makari 4: Lamanna e la nuova sfida della paternità tra emozioni e gialli

Tra separazioni, ritorni e colpi di scena: Saverio Lamanna, interpretato da Claudio Gioè, affronta una vicenda privata inaspettata

Redazione La Sicilia

10 Ottobre 2025, 18:00

18:37

Makari 4: Lamanna e la nuova sfida della paternità tra emozioni e gialli

Una quarta stagione «che punta molto più sull'elemento relazionale e famigliare, soprattutto grazie all’inserimento di Arianna (Giovanna Rosace), un personaggio che mette Lamanna davanti a responsabilità che lui ha sempre sfuggito». E’ il punto - spiega Monica Vullo, coregista con Riccardo Mosca - da cui riparte Makari, la serie ambientata nella Sicilia solare e paradisiaca nata dai romanzi di Gaetano Savatteri, di ritorno per quattro prime serate dal 19 ottobre.
Gioè, nei panni dell’impulsivo, brillante ed eterno immaturo, giornalista diventato giallista di successo, Saverio Lamanna, lo ritroviamo nella serie, prodotta da Palomar (a Mediawan Company) in collaborazione con Rai Fiction, alla guida di un cast che comprende fra molte conferme e qualche new entry: Domenico Centamore, Ester Pantano, Antonella Attili, Filippo Luna, Serena Iansiti, Giovanna Rosace, Tuccio Musumeci, Eurydice El-Etr.


«Quest’anno gli sceneggiatori si sono divertiti a mettere tanto pepe nei sentimenti dei personaggi e mi hanno messo a dura prova - spiega Gioè -. Da un lato c'è la separazione dolorosa (momentanea, per uno stage, ndr) da Suleima (Pantano) che segue le sue aspirazioni professionali lontane da Makari. Ci sarà anche il ritorno improvviso del personaggio di Michela (Iansiti), che ancora una volta metterà in crisi questa storia d’amore ma soprattutto Saverio verrà investito di una sorta di paternità», attraverso l’incontro/scontro il personaggio della teenager rabbiosa, ironica, chiusa e fan dell’heavy metal Arianna (Rosace). Una svolta, che lo mette di fronte all’aspetto più complicato di essere genitore: avere a che fare con un’adolescente. Lui è totalmente impreparato e avrà con lei scontri più o meno divertenti e anche coinvolgenti, che gli fanno capire la differenza tra essere paternalistico ed essere padre, dare il proprio esempio senza invadere gli spazi di una ragazza che sta scoprendo il proprio posto nel mondo».

L’elemento giallo resta presente e continua a scorrere parallelo, «e rispecchia spesso quello che stanno affrontando a livello emozionale i personaggi», aggiunge Vullo. Per Gioè nelle storie gialle di Makari «non ci sono mai cose gratuite, ogni fatto delittuoso ha sempre un aspetto umano». Un approccio diverso da quello che spesso prevale, nel racconto di cronaca e di fiction: «I delitti sono argomenti che appassionano - osserva Gioè -. Personalmente credo che incedere in questo tipo di morbosità da parte di fiction, tg e programmi non sia una cosa sana; c'è pure la volontà di marciare su queste vicende. Sono fatti che coinvolgono vite vere e in queste rappresentazioni spesso vengono disumanizzate».


L’attore non ha paura che il successo della serie lo leghi troppo al personaggio: «Chi come attore, si pone problemi come questo, dovrebbe forse trovarsi un altro lavoro. Lamanna è un personaggio che ritengo sia universale, mi dà la possibilità di esplorare tante sfaccettature di un essere umano. Per certi aspetti mi rispecchia come individuo. Lo augurerei a chiunque di interpretare un ruolo che duri nel tempo». Anche Ester Pantano è "felicissima di avere avuto un personaggio che è cresciuto nel tempo. Suleima ha attratto simpatie e antipatie, mi sono resa conto che avere in una fiction Rai un personaggio femminile forte, che dice la sua , e rimette in gioco le carte sapendo quello che vuole, probabilmente è ancora qualcosa di sovversivo per qualcuno. Ha fatto risuonare delle corde un pò sopite. Sono felice che abbia scosso qualcosa, tanto che chi mi scrive spesso si interfaccia con me come se fossi il personaggio».


Intanto Savatteri assicura che i romanzi su Lamanna e il suo amico fraterno e compagno d’avventure Peppe Piccionello (interpretato nella serie da Centamore) continueranno «perché è un racconto divertente ed amato. Vado avanti consapevole che viviamo in un mondo di specchi pirandelliani: io scrivo di loro pensando a Claudio e Domenico e così penso facciano anche i miei lettori». 

Gioè si è anche espresso anche sul Ponte di Messina. «Per quanto riguarda il ponte, da siciliano naturalmente mi piacerebbe molto che la Sicilia fosse unita in maniera organica con il continente, anche se poi ritengo che magari in questo momento ci sarebbero anche altre urgenze da affrontare in Sicilia riguardo alla mobilità interna. Detto questo per carità io non sono contrario ai ponti, mi piacciono, sono delle bellissime strutture architettoniche, c'è da capire se effettivamente questo ponte verrà fatto, io me lo auguro». 

«C'erano anche altri modi per collegare la Sicilia, si era parlato negli anni settanta di un progetto per un tunnel sottomarino come quello che c'è nella Manica ma fu scartato - aggiunge l’attore -. Adesso c'è quest’idea di fare un ponte sospeso a campata unica sospesa. Io non sono ingegnere ma mi dicono che sia molto complessa come opera, saremmo i primi al mondo a fare un ponte sospeso a campata unica così lungo. Per carità io credo nell’ingegno italico, sono sicuro che potrebbe in qualche modo far scomparire cento anni di progettazione di ponti in tutto il mondo che non hanno previsto questo tipo di lunghezze».


Gioè non sa «quale tipo di invenzione particolare abbiamo fatto noi italiani per progettare una cosa del genere e farla stare in piedi. Vediamo cosa succede, quello che mi auguro da siciliano è che non si avviino i lavori di quest’opera facendo dei grossi buchi che dovrebbero ospitare due torri più alte dell’Empire State Building e che ci si renda conto dopo che questo ponte non si possa fare, lasciando poi magari una devastazione di un territorio straordinario come quello di Messina e della Calabria che hanno una biodiversità marina ed ecologica molto importante».
I messinesi sono molto orgogliosi del loro territorio, quindi mi auguro semplicemente che se veramente vogliono fare un ponte, che questo si possa fare».