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Cultura

Siracusa 2033, via libera alla Fondazione: il Comune sceglie Restart come socio

L’opposizione denuncia i tempi lampo del bando e la mancanza di trasparenza nella scelta del socio esterno. Cafeo respinge l’etichetta di “assessore-ombra” e rilancia: “Un progetto aperto, non mio ma della città”

11 Ottobre 2025, 00:01

Siracusa 2033, via libera alla Fondazione: il Comune sceglie Restart come socio

Il Consiglio comunale dà disco verde alla fondazione “Siracusa 2033” che dovrà preparare la candidatura della città a Capitale europea della cultura; il socio del Comune (individuato tramite un Avviso pubblicato per soli 9 giorni effettivi) è la sua associazione Restart, e Giovanni Cafeo, oggi coordinatore dei dipartimenti della Lega Sicilia, per “vox populi” diventa automaticamente l’assessore-ombra alla Cultura del Comune. Lui, senza stizzirsi, rifiuta l’etichetta, che nasce anche dalle dinamiche dell’ultimo pre-rimpasto, dove lui e il suo gruppo in Consiglio comunale sono stati dati per sicuri subentranti in Giunta, per poi restarne fuori. E rilancia, con ragionamento, sulla sostanza del progetto.

Restart – spiega Cafeo – è un progetto nato dal movimento Res (di cui Cafeo è fondatore). È stato realizzato un dossier di 140 pagine, donato alla città, reso pubblico. Dopo che per tre anni nessuno lo aveva raccolto, i ragazzi dell’associazione hanno trovato l’entusiasmo per portarlo avanti”. Alla domanda diretta se con questa fondazione sia diventato una specie di assessore-ombra alla Cultura Cafeo risponde ritmando più volte “no”. “Non c’entra – spiega – Noi stavamo portando avanti questa cosa anche da soli. L’avevo inserita io nel programma del nostro candidato sindaco di centrodestra Ferdinando Messina – ricorda – ma era anche inserita nel programma di Renata Giunta (candidata di centrosinistra), che è stata una dei tecnici che hanno partecipato al tavolo dei 45 professionisti che hanno sviluppato il dossier. Dossier dunque già pronto, che non andava vanificato – aggiunge –: un’opportunità per trovare qualcosa su cui riconoscersi, per l’intero territorio”.

Come si arriva alla Fondazione partecipata, con il Comune: “La candidatura di una città, a un soggetto europeo – spiega ancora Cafeo – non aveva senso senza la partecipazione dell’amministrazione comunale, quindi abbiamo spinto come iniziativa politica del gruppo Insieme, e anche con il sindaco, chiedendo se fosse interessato a condividere questo progetto. Separatamente dalle discussioni di essere presenti o meno in giunta”.

La Fondazione disporrà di un capitale di 50mila euro versato dal Comune. A sentire che “Cafeo lo fa per gestire 50mila euro”, all’interessato cadono le braccia: “Se questa fondazione va in porto – dice – bisogna trovarne per dieci volte, solo per la presentazione di un progetto decente. Il timore – prosegue – è che non ci sia ancora consapevolezza piena in città delle potenzialità. Noi candidiamo un territorio provinciale, perché l’idea è di aprire anche ad altri Comuni, oltre che a Università, fondazioni, banche. Abbiamo preso a esempio Matera, il cui sindaco è stato nostro ospite più volte. Non è la cosa di Cafeo, o di Italia, ma della città alla quale tutti devono partecipare, e che si deve allargare alla provincia, con il capoluogo che diventa traino”.

Le perplessità di chi si è opposto: l’avviso per l’individuazione del soggetto esterno, il Comune lo ha pubblicato il 26 novembre 2024, con il termine fissato il 7 dicembre. Nove giorni effettivi, se si escludono sabati e domeniche. Pd e Fdi hanno presentato emendamenti: bocciati quelli che volevano la selezione del presidente attraverso Avviso pubblico: resta dunque appannaggio dei due soci fondatori (Comune e Restart). Inoltre pare che un maxiemendamento, prodotto all’interno della stessa maggioranza, alla fine sia sparito.