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L'acceso confronto

E' scontro Cgil-governo, Landini: «Una Manovra che "porta a sbattere" con nessuna risposta su pensioni e banche»

I sindacati chiedono detassazione degli aumenti e rinnovo immediato dei contratti

10 Ottobre 2025, 21:54

Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil

Maurizio Landini, segretario nazionale Cgil

Il leader della Cgil, Maurizio Landini, non usa giri di parole dopo l’incontro tra il governo e i sindacati sulla prossima legge di bilancio. Sul congelamento dell’aumento dell’età pensionabile, sul contributo degli istituti, ma anche sulla platea dei destinatari del taglio dell’Irpef i nodi sembrano effettivamente ancora irrisolti, tanto che, come annunciato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, i leader di maggioranza avranno bisogno di incontrarsi di nuovo «per fare il punto della situazione prima del Consiglio dei ministri» di martedì prossimo.

«E' stato un incontro dannoso, non abbiamo avuto alcuna risposta, la manovra è una manovra che porta a sbattere questo Paese», ha attaccato il leader della Cgil in uno scontro a distanza con la premier Giorgia Meloni che ha accusato Landini di aver proclamato uno sciopero contro una manovra che il governo non ha ancora scritto. «Ci è stato detto che questo è un Paese che parte dal dover pagare 80 miliardi di interessi ogni anno e quindi questo blocca tutto», ha riferito Landini. «Il giudizio ad oggi è molto negativo perché non abbiamo avuto alcuna risposta sulle questioni fiscali che abbiamo posto, io ho lasciato l’incontro chiedendo al ministro Giorgetti, visto che non ha detto una parola sul fisco, se in questo Paese gli unici coglioni che debbono continuare a pagare le tasse sono i dipendenti e i pensionati», ha insistito Landini, denunciando che il governo «non fa nulla contro l’evasione fiscale, anzi vogliono mettere un altro condono, un’altra marchetta elettorale». Dopo l’incontro di oggi le ragioni per la «grande mobilitazione» del 26 ottobre prossimo a Roma sono dunque «ancora più motivate».

Tra le richieste che i sindacati hanno fatto al governo c'è quello di un intervento sui salari per far recuperare ai lavoratori il potere d’acquisto. «Il problema di questo Paese sono i bassi salari», ha sottolineato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. «Quindi abbiamo chiesto di detassare gli aumenti contrattuali, di quelli che si stanno per rinnovare e di quelli che saranno rinnovati e di spostare le risorse già previste per il 2027 per il rinnovo dei contratti nel pubblico impiego al rinnovo immediato dei contratti», ha spiegato ancora il leader della Uil, evidenziando «il pacchetto di quattro priorità» presentate all’esecutivo e «condivise anche con Confindustria»: la certezza della contrattazione, «perché c'è troppa contrattazione pirata», la necessità di intervenire sull'energia, «che costa troppo per i cittadini e per le aziende», e poi «un piano di politiche industriali triennale».

Più morbida la segretaria generale della Cisl, Daniela Fumarola, che ha definito invece l’incontro «positivo e importante. Il Governo - ha assicurato - ha assunto diversi impegni coerenti con le nostre richieste». La Cisl ha quindi espresso la contrarietà ad allungare l’età pensionabile, spiegando che «sui salari si interviene sulla produttività, sulla contrattazione di secondo livello». E la produttività «si aumenta anche attraverso il rinnovo dei contratti, quindi abbiamo ribadito la necessità di chiudere i contratti pubblici», ha aggiunto Fumarola, riferendo poi che alla richiesta della Cisl del taglio Irpef fino a 60 mila euro, «il ministro Giorgetti ha risposto che ci possono essere dei margini perché si superi la soglia dei 50mila euro».

Per quanto riguarda un eventuale blocco delle pensioni di tre mesi, «non ci sono state risposte certe», ha invece chiarito il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone: «Faranno delle valutazioni un pò più approfondite».