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Economia

Manovra, c'è la bozza da 137 articoli: dalla rottamazione delle cartelle alla tassa sui "paperoni"

Il testo sarà in Parlamento la prossima settimana. All'interno anche la spending review per i ministeri e un pacchetto di misure per la famiglia e il contributo per banche e assicurazioni

Redazione La Sicilia

19 Ottobre 2025, 17:57

22:18

Manovra, c'è la bozza da 137 articoli: dalla rottamazione delle cartelle alla tassa sui "paperoni"

È di 137 articoli la prima bozza della legge di Bilancio, che ora è attesa in Parlamento la prossima settimana per poi avviare, dopo le procedure di prassi, la sessione di bilancio che quest’anno inizia al Senato. Sono state confermate tutte le principali misure annunciate in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri, dal taglio dell’aliquota intermedia dell’Irpef (dal 35% al 33%) alla nuova rottamazione delle cartelle. Compare la revisione al rialzo della tassa sui paperoni, la spending review per i ministeri e un pacchetto di misure per la famiglia e il contributo per banche e assicurazioni.

I dettagli

Tra le novità: dal 2026 il tetto del cinque per mille, la quota dell’Irpef che, su indicazione dei contribuenti, lo Stato destina agli enti del Terzo settore. Il tetto, che attualmente è fissato in 525 milioni di euro, sale a «610 milioni di euro annui» a decorrere dall’anno 2026.

La cosiddetta tassa sui "paperoni" sale a 300.000 euro, dai precedenti 200mila. La flat tax è quella sui redditi prodotti all’estero realizzati da persone fisiche che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia e sale a 50mila euro, dai precedenti 25mila annui, per ciascun familiare che aderisce al regime. È quanto si legge nella bozza del ddl Bilancio visionata dall’Adnkronos.

Ci sarà poi la detassazione di straordinari, festivi e lavoro notturno per tutto il 2026 per i lavoratori dipendenti con redditi fino a 40 mila euro: lo prevede la bozza della legge di Bilancio attesa in Parlamento la prossima settimana. Su queste voci (maggiorazioni e indennità, anche se si lavora nel riposo settimanale, o per le indennità di turno) sarà applicata una flat tax al 15% che sostituisce non solo l’Irpef ma anche le addizionali regionali e comunali. La manovra prevede anche un tetto massimo di 1.500 euro per lo sconto sulle tasse di cui potrà godere ciascun lavoratore. Riguarda i dipendenti privati, a eccezione delle strutture turistico-alberghiere per le quali è previsto un intervento ad hoc.

Per quanto riguarda la nuova rottamazione, questa consentirà la sanatoria dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2023 per i mancati versamenti delle imposte o dei contributi previdenziali, con esclusione delle cartelle emesse a seguito di accertamento. Si potrà pagare in unica soluzione entro il 31 luglio del prossimo anno, oppure in 54 rate bimestrali di pari importo: la prima rata a luglio 2026, l’ultima il 31 maggio 2035. Nel caso di pagamento rateale si applicano interessi del 4% annuo.

Confermato anche l'incremento delle pensioni per i soggetti in condizioni disagiate: sarà di 20 euro al mese e di 260 euro annui

Sale al 26% la tassazione sugli affitti brevi, sia per i privati, sia per chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici. La norma sopprime la riduzione — introdotta lo scorso anno — della cedolare secca al 21% per uno degli immobili: la cedolare secca resta quindi al 26%. Sale inoltre dal 21% al 26% l’aliquota per chi esercita attività di intermediazione immobiliare, nonché per chi gestisce portali telematici.

Per le banche: l’aliquota per l’affrancamento delle riserve non distribuite è pari al 27,5% fino al 31 dicembre 2025, mentre sale fino al 33% per l’esercizio successivo.

La bozza completa

I commenti dei ministri Musumeci e Urso

Il testo è stato approvato dal Consiglio dei ministri venerdì scorso, e la manovra è stata commentata ieri da due membri dell'esecutivo, entrambi a Catania per l'iniziativa "Patrioti in Comune" di Fratelli d'Italia, ovvero Adolfo Urso (Attività produttive e Made in Italy) e Nello Musumeci (Protezione Civile e Politiche del mare). Per Urso «La manovra è miracolosa, come dice Giancarlo Giorgetti, con oltre 19 miliardi destinati a scuola, alle imprese, all’occupazione, alle famiglie. E anche le agenzie di rating ci hanno premiato». Urso ha anche lodato la presenza nel testo della "Transizione 5.0", di cui nell'isola potrà beneficiare un'azienda come 3Sun, con sede a Catania che punta a diventare «la più grande fabbrica di fotovoltaico d'Euopa». La lettura sulla è stata confermata da Musumeci: «La manovra risponde alle esigenze del Paese, sostegno alle imprese e attenzione alle famiglie con basso reddito. Molto si è dedicato al sociale».

I tempi: iter avviato forse già martedì

A quanto apprende l’Adnkronos da fonti della maggioranza, si punta alla notifica del testo già martedì ma la data potrebbe slittare di qualche giorno. Ad ogni modo se la tabella di marcia venisse rispettata, già dall’ultima settimana di ottobre potrebbero iniziare le audizioni davanti alle commissioni Bilancio, per poi procedere con la presentazione degli emendamenti ed il voto in prima lettura a Palazzo Madama. Novembre sarà quindi un mese clou per capire se l’iter del ddl procederà spedito o se i tempi dell’esame tra Senato e Camera si allungheranno arrivando a ridosso delle festività, come l’anno scorso quando il via libera definitivo alla Finanziaria arrivò il 28 dicembre.

I piani della maggioranza

Seppur prematuro, visto che ancora non è noto lo stanziamento per gli emendamenti, nei piani della maggioranza si potrebbero apportare migliorie alla nuova Transizione 5.0, il piano per innovazione e green delle imprese. "Si può lavorare bene per snellire la burocrazia in modo che gli imprenditori vengano facilitati nella presentazione delle domande", spiega all’Adnkronos Giorgio Salvitti, senatore FdI in commissione Bilancio al Senato. "Nell’ottica di quello che ha fatto il governo - spiega - possiamo apportare delle migliorie per replicare il successo di Industria 4.0", perché "questa volta usiamo fondi nazionali e quindi non soggetti alle regole per l’uso dei fondi Ue". Su questo fronte "auspico il consenso dell’opposizione, questa non è misura politica ma una misura che dovrebbe trovare ampia condivisione", osserva Salvitti. 

Forza Italia punta all’obiettivo di estendere la platea dei beneficiari del taglio della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33% ai redditi fino a 60mila euro, dalla soglia dei 50mila prevista dal governo. Impresa ardua però perché servirebbero almeno 1,5 mld. Per le altre modifiche, in qualità di leader di Forza Italia, il vice premier Antonio Tajani ha già iniziato gli incontri con le associazioni e le parti sociali, spiega all’Adnkronos il senatore e capogruppo FI in commissione Bilancio, Dario Damiani, condividendo, tra le altre, la richiesta Cisl di azzerare la tassazione sul premio di produttività, già scesa dal 5% all’1% nella nuova legge di Bilancio.
Sul contributo da 4,4 mld circa nel 2026 delle banche inoltre Damiani sottolinea che si tratta di un intervento "sociale", che per oltre la metà (2,4 mld) andrà a finanziare la sanità ed in particolare l'assunzione di nuovo personale. "Quindi nessuna tassa sull'extra-profitto che è contro qualunque lessico politico ed economico di Forza Italia e di tutto il centrodestra - spiega Damiani - ma una misura per il sociale, per la sanità che ha bisogno di nuove assunzioni".

Le critiche dall'opposizione

Sulla manovra ci sono già anche le critiche dell'opposizione. Per Misiani (Pd) spicca la «totale assenza di risorse per automotive e per il taglio dei costi dell'energia». Sul primo fronte Misiani indica l’obiettivo della restituzione del fiscal drag e la sterilizzazione per il futuro, del salario minimo e della contrattazione collettiva. Sul versante dell’industria: "Quattro miliardi per la nuova Transizione 5.0 sono una goccia rispetto a quello che servirebbe". Non solo, "oltre a questo - incalza l’ex vice ministro all’Economia - chiederemo il rifinanziamento del fondo automotive tagliato dal governo in uno dei momenti più difficili per il settore e servono inoltre misure per abbassare il costo dell’energia: questi due temi sono totalmente assenti nella manovra". 

«Meloni ogni giorno mette in piedi sceneggiate vittimiste per non parlare di una manovra che manca di misure per la crescita e, se non fosse per il Pnrr, saremmo già in stagnazione. Una legge di bilancio che mostra tutta la miopia della politica economica del governo, che pensa solo a interventi spot ma a nulla di strutturale per aiutare davvero la nostra economia». Lo dichiara il segretario di Più Europa Riccardo Magi.